Nicola Borghesi - Kepler-452

Nicola Borghesi, giovane rivelazione del teatro italiano, fondatore della compagnia bolognese Kepler-452, composta nel suo nucleo principale da Borghesi, Enrico Baraldi e Paola Aiello, lavora incrociando i temi del nostro tempo con le storie di persone comuni, portandole sul palco insieme agli stessi protagonisti che le hanno vissute.

“Il giardino dei ciliegi. Trent’anni di felicità in comodato d’uso”,  lo spettacolo di cui Nicola ci parla nell’intervista,  è una produzione Emilia Romagna Teatro Fondazione che nasce dall’incontro tra i componenti di Kepler-452 e due personaggi “immaginari” realmente esistenti, Giuliano e Annalisa Bianchi, ossia Ljuba e Gaev.

Al centro del dramma di Čhecov vi è la scomparsa di un luogo magico, profondamente impregnato delle vite di chi lo abita, che in questa rilettura dell’opera è il luogo della coppia che per trent’anni, prima dello sfratto, ha vissuto in una casa colonica concessa in comodato d’uso gratuito dal Comune nella periferia di Bologna. Giuliano e Annalisa Bianchi per trent’anni si sono occupati di due attività principali: il controllo della popolazione dei piccioni e l’accoglienza di animali esotici o pericolosi. Si attiva così un ménage strano, marginale, meraviglioso: convivono in casa Bianchi babbuini, carcerati ex 41-bis in borsa lavoro, una famiglia rom ospite, boa constrictor. Trent’anni, come dicono Giuliano e Annalisa, di pura felicità. A loro il compito di interpretare sulla scena i protagonisti de “Il giardino dei ciliegi” intrecciando alle parole di Čhecov la propria biografia.

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Intervista a Nicola Borghesi || Il giardino dei ciliegi. Trent’anni di felicità in comodato d’uso