Considerato il primo oratorio drammatico in lingua inglese, Esther trae da Racine il libretto, a sua volta mutuato dall’Antico Testamento. Scritta nel 1718 ma ampiamente rivisitata dallo stesso compositore nel 1732, la composizione può parimenti essere eseguita in forma di concerto ma anche essere oggetto di un reale allestimento scenico grazie alla sua tenuta drammatica e alla forza di una musica dotata di reale profondità psicologica. L’allestimento ferrarese viene dato in occasione del trecentesimo anniversario dalla prima.

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