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L’isola disabitata

La Stagione d’Opera del Teatro Alighieri di Ravenna si apre con L’isola disabitata di Franz Joseph Haydn, composta nel 1799 su libretto di Metastasio per la corte degli Esterházy in Ungheria. Le vicende di due coppie che, in seguito a un naufragio, si perdono e si ritrovano si presta a riflessioni sulla solitudine e l’isolamento, con echi della recente e comune esperienza del lockdown. In scena scorrono immagini dell’isola siciliana di Marettimo, sul sottile filo fra viaggio reale e viaggio virtuale.

Si tratta di una prima – nuova produzione del Teatro Alighieri – firmata dal regista Luigi De Angelis, che oltre la regia firma anche scene e video, assieme ad Andrea Argentieri e alla drammaturga Chiara Lagani. Il progetto, curato da Fanny & Alexander, è una coproduzione internazionale che vede l’Opéra de Dijon al fianco dell’Alighieri. All’Ensemble Dolce Concento, diretto da Nicola Valentini con Jacopo Raffaele al fortepiano, sono affidate pagine che rappresentano un unicum nel teatro musicale di Haydn, segnate come sono dalla scomparsa di recitativi secchi a favore di un costante fluire della musica che conferisce a quest’opera in due parti una natura particolarmente moderna.

L’isola disabitata include una splendida ouverture drammatica nello stile delle sinfonie Sturm und Drang. Le quattro voci sono quelle dei soprani Giuseppina Bridelli e Anna Maria Sarra, del tenore Kristian Adam e del basso Christian Senn.

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