50 + 1. Il contemporaneo è di casa al Teatro Serra

Dal 10 al 31 maggio la sesta edizione del festival a Pontenure

08 maggio 2019

Fino a qualche anno fa era nel novero dei tanti teatri italiani tristemente dimenticati, oggi invece è un gioiello, recuperato e restituito al pubblico in tutto il suo splendore di spazio culturale attivo. Si tratta del Teatro Serra di Parco Raggio a Pontenure, in provincia di Piacenza, ed è qui, quando ancora era solo il più piccolo degli oltre quattrocento teatri italiani serrati, che l’associazione culturale Crisalidi ha gettato le fondamenta di un festival intitolato 50+1, che da sei anni vive e cresce, e torna per quattro serate di spettacolo, di venerdì alle 21.30, tra il 10 e il 31 maggio. Sul palco del teatrino del Parco saliranno infatti quattro giovani compagnie alla ribalta della scena nazionale contemporanea, con la buona notizia per tutti che anche durante questa edizione sarà attiva l’area gioco e babysitting gratuita per i bimbi degli spettatori, grazie alle Tagesmutter della cooperativa L’Arco.

Si comincia il 10 maggio, con Daniele Ronco e il suo monologo “ecosostenibile” Mi abbatto e sono felice, ispirato a La decrescita felice di Maurizio Pallante e vincitore nel 2018, del premio Anello verde come miglior spettacolo teatrale green & smart. Con la regia di Marco Cavicchioli e i costumi presi dal guardaroba del nonno, l’attore prova a far riflettere su come si possa essere felici abbattendo l’impatto ambientale di ciascuno di noi, a partire da lui stesso che per lo spettacolo non utilizza energia elettrica, ma energia generata grazie allo sforzo fisico prodotto in scena.

Il 17 maggio arriva invece Fartagnan Teatro con Aplod. Il video di un gattino puccioso può cambiarti la vita, lavoro scritto da Rodolfo Ciulla per la regia collettiva di Ciulla e di Michele Fedele, Matteo Giacotto e Giacomo Vigentini, che sono in scena con Federico Antonello e la voce Domomac di Dalila Reas. Spaziando nel pop, tra web, cinema e serie tv, lo spettacolo prefigura un futuro bizzarramente distopico in cui il governo ha dichiarato illegale produrre e caricare in internet materiale video e un videomaker può guadagnare maree di soldi caricando illegalmente il video divertente di un gattino.

Un tuffo profondissimo nel linguaggio dell’attualità anche quello con Pedigree di Babilonia Teatri. La pluripremata compagnia fondata da Enrico Castellani e Valeria Raimondi, vincitrice di premi prestigiosi come il Leone d’Argento alla Biennale di Venezia, due premi Ubu, il Premio Hystrio alla Drammaturgia, il Premio Franco Enriquez per l’impegno civile e il Premio Associazione Nazionale Critici di Teatro, arriva a Pontenure il 24 maggio. In scena Castellani con Luca Scotton raccontano le difficoltà di due uomini legati solo dalle note di Elvis, per mettere in scena le peripezie di una nuova generazione alle prese con il lavoro, con i diritti, i desideri, genitori biologici e quelli di fatto, in altre parole con i problemi di identità e di coscienza che caratterizzano il nostro tempo.

A chiudere la rassegna l’atteso ritorno del premio Ubu Licia Lanera, in scena il 31 maggio con Guarda come nevica 1. Cuore di cane, primo episodio della trilogia dedicata dall’artista pugliese agli autori russi Michail Bulgakov, Anton Čechov e Vladimir Majakovskij. Lavorando sul testo di Bulgakov, Lanera apre uno spaccato su una società malata che assomiglia al presente, raccontandone i vizi, le contraddizioni e i fallimenti, soprattutto politici, per evidenziare, attraverso il grottesco, la miseria e l’imbarbarimento della nostra società.

Il festival 50 + 1 è patrocinato dal Comune di Pontenure e sostenuto da Fondazione Piacenza e Vigevano.