Al Drama Teatro parte La Corsa dei Fuochi

Il 17 novembre inaugura la settima stagione di teatro e danza

15 novembre 2019

Si comincia il 17 novembre e si va avanti fino a primavera inoltrata con un’intensa Corsa dei Fuochi, una decina di spettacoli più documentari e laboratori, dedicati soprattutto al mestiere dell’attore e ad alcune buone riuscite della drammaturgia italiana. La settima edizione della stagione di teatro e danza del Drama Teatro richiama a Modena maestri della scena nazionale e presenta talenti eccellenti emersi più di recente, annodandosi intorno al fil rouge di temi urgenti, attuali, irrimandabili.

È quello che accade nell’appuntamento inaugurale del 17 novembre con Faustbuch di Enrico Casale, frutto di un lungo lavoro di integrazione fra persone normodotate e con disabilità che s’interroga su cosa siamo disposti a fare per ottenere il successo, come pure nello spettacolo scritto e diretto da Saverio La Ruina, anche in scena (il 23 febbraio) con Chadli Aloui: nei panni di Mario e Saleh, un occidentale cristiano e un arabo musulmano, i due si ritrovano, all’indomani del terremoto dell’Aquila, a dialogare in una delle tende allestite nei luoghi del sisma, finendo per ribaltare le rispettive percezioni dell’altro.

E tra urgenze del presente e un appassionato sguardo rivolto agli attori, il 2 febbraio Isadora Angelini e Luca Serrani aprono il proprio cantiere con Aldilà delle parole, parte del progetto D’umanità l’attore, prodotto da Drama Teatro e Cantharide: una condivisione dei materiali della compagnia in attesa del debutto del nuovo lavoro Tell Tale. Attraverso racconti, letture, aperture di alcune scene dello spettacolo, la performance, anticipano gli autori “intende indagare la responsabilità dell’artista nello stare sul crinale tra disincanto e canto, tra la capacità di guardare in faccia il disastro che ci circonda e la volontà di contrastarlo con i propri mezzi”.

A proposito di maestri, invece, il 24 novembre torna a Modena Alfonso Santagata con Il mio Caino, una riflessione dai toni pinteriani sul concetto di potere e controllo nelle società democratiche, che lo vede in scena con Sergio Licatalosi, mentre il 29 marzo Roberto Abbiati, attore raffinato e tagliente, racconta il folle circo della giustizia che può colpire un lavoratore disgraziato o un povero ladro di polli, in uno spettacolo di poche parole ma di un’ironia che scortica e commuove, intitolato Circo Kafka (dal celeberrimo Processo kafkiano), per la regia di Claudio Morganti. Il 15 dicembre Silvia Garbuggino e Gaetano Ventriglia riattraversano invece il loro teatro in Tre stanze, alla luce dell’idea di sovversività, portando in scena, come in un sogno, Ofelia, Amleto, don Chisciotte e tutti gli esseri cosmici che portano avanti con le loro esistenze silenziose e diverse l’archetipo di chi lotta per un ideale contro ogni evidenza di riuscita impossibile.

Dal 16 al 22 marzo il cartellone del Drama offre l’occasione di assistere all’originale Medea per strada del Teatro dei Borgia, che porta sette spettatori alla volta in giro per la città su un furgone, mentre Elena Cotugno, nei panni di una Medea contemporanea, racconta la storia di giovane migrante finita malgrado la sua volontà in un giro di prostituzione. Tra gli altri appuntamenti, il 7 dicembre c’è Ionica di Alessandro Sesti e Alfonso Russi, uno spettacolo-inchiesta sulle ecomafie in Calabria, preceduto da un incontro con il commissario Luigi Portesi e il testimone di giustizia Andrea Dominijianni, il 26 gennaio arriva invece Her-on di Giulia Spattini e Alessandro Pallecchi, entrambi componenti della compagnia Balletto Civile, che si confrontano con la complicata materia del diventare adulti raccontando la vita di un airone che spicca il volo. Ancora danza il 26 gennaio con Litost – The otherness di Marianna Miozzo e Gabriele Dalla Barba, che raccontano del paradosso espresso dall’idea di muro, metafora dello scarto e della distanza dall’altro da sé.

Non solo spettacoli in stagione, ma anche un laboratorio di drammaturgia in tre tempi (tra aprile e giugno) con Rita Frongia, e due documentari che fanno parte di Drama Effe, progetto che punta l’attenzione sul rapporto donne/arte/vita con film incentrati sulle vite di donne artiste. Quest’anno le due protagoniste sono Francesca Alinovi, ricercatrice del DAMS di Bologna, uccisa nel 1983 e Chiara Vigo, ultimo Maestro nell’arte della tessitura del bisso marino.

La corsa di fuochi è sostenuto da Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, Regione Emilia-Romagna, Comune di Modena e BPER Banca.