Bellezza e giustizia. Studenti a teatro per insegnarci la felicità

Al Laura Betti di Casalecchio il 5 dicembre

03 dicembre 2019

In un libro del 2007 intitolato “Giustizia e Bellezza” pubblicato da Bollati Boringhieri, lo psicoanalista Luigi Zoja ci ricordava che a differenza di ciò che siamo abituati a fare noi, figli dell’età moderna, i nostri antenati greci avevano un sistema di valori indivisibile in cui etica ed estetica erano legati a doppio filo, in cui buono significava bello, e viceversa.

Kalòs kai agathòs: bello e buono, appunto. La ricerca della felicità, quindi, non può prescindere da questo principio di comunione. A ricordarlo, adesso, è Massimiliano Briarava, che per circa un anno ha condotto il lavoro teatrale di una compagnia di adolescenti nata dalla collaborazione tra ITCS G.Salvemini e Ater/Teatro Comunale Laura Betti, nell’ambito di Generazioni a Teatro, un progetto pilota nato dall’incontro tra alcune scuole superiori dell’area metropolitana di Bologna e il Laura Betti di Casalecchio di Reno. Un progetto che è un vero e proprio rinnovato patto di dialogo tra scuola e teatro, per sostenere con cura la crescita e l’educazione dei giovani del territorio, e che nella sola stagione 2018/19 ha visto oltre 3.700 adolescenti frequentare il teatro come luogo di incontro abituale oltre che nei panni spettatori, attori e autori.

Il primo passo di un esercizio estetico (e dunque etico) sta certamente nel reimparare a guardare. “È dal punto da cui guardi che dipendono la bellezza e il valore di ogni cosa – spiega infatti Briarava – Se è un punto di vista troppo distante, non vedrai niente. Se ti avvicini e le tocchi invece, le senti tra i polpastrelli: pungono. La bellezza la riconoscerai perché ti punge”. È perciò intorno a un preciso oggetto d’arte che per mesi si sono esercitati alla bellezza e alla solidarietà i trentadue studenti dell’ITCS Salvemini, di cui undici diversamente abili, e i tredici giovani musicisti provenienti dal Liceo Da Vinci, Liceo Laura Bassi e IIS Aldini-Valeriani coinvolti nel progetto, che sboccia adesso in forma di spettacolo in scena il 5 dicembre alle 11 e alle 21, in occasione del XXIX anniversario della Strage del Salvemini. Bluebird. Una lezione sulla bellezza: s’intitola così lo spettacolo, dichiaratamente ispirato all’omonimo film muto del 1918 di Maurice Tourneur, e a L’uccellino azzurro del Premio Nobel Maurice Maeterlink, opera letteraria a cui il film era a sua volta ispirato.

La vicenda narrata dalla fiaba è quella dei due fratellini Tyltyl e Mytyl, che viaggiano cercando la felicità attraverso un mondo onirico, per capire infine che la felicità è molto più vicina di quanto potessero mai immaginare, poiché si trova nella generosità e nell’amicizia. A raccontarla gli studenti, chiamati a doppiare, commentare e musicare dal vivo l’opera che hanno attraversato per mesi con Briarava, con la maestra del coro Arianna Rinaldi e col maestro di musica Davide Fasulo, per riscoprire con il teatro un principio di alleanza fondamentale che l’età moderna ha liquidato in nome di un funzionalismo che nel corso dei decenni si è rivelato sempre più disfunzionale.