Benvenuto Zed. Bologna capitale della videodanza

Dal 1 al 13 luglio la prima edizione del festival

03 luglio 2019

Celebrare la relazione tra arte e tecnologia e investire sull’armonia tra due aspetti dell’umano che si parlano e si contaminano sempre di più. L’ambiziosa mission è di Zed, il primo Festival Internazionale di Videodanza (con durata triennale), che nasce a Bologna sotto la direzione artistica di Mario Coccetti, organizzato della Compagnia della Quarta con  DAMSLab e ITC Teatro/Teatro dell’Argine. Lo sguardo, pur radicato nella vocazione tutta umana alla produzione artistica, si volge al futuro senza temere il confronto tra mondi. “Da un ambito sperimentale – spiega infatti Coccetti –, il linguaggio della videodanza si sta rapidamente espandendo in tutto il mondo ed è divenuto un mezzo espressivo che marca una forte identità del tempo presente. Sono numerosi i festival internazionali dedicati e le proposte artistiche ad essa ascrivibili, milioni le visualizzazioni sul web, con un interesse crescente da parte di pubblico ed operatori. Il connubio di professionalità multidisciplinari l’ha portata a costituire un settore culturale autonomo con studi dedicati e a divenire una vera e propria nuova frontiera artistica”.

Dal 1 al 13 luglio arrivano quindi performance, progetti di formazione e incontri, con anteprime, corti e ospiti internazionali per un tuffo immersivo in un genere già diffuso ma sui cui ancora tanto c’è da scoprire. Il tutto sotto il segno del Limen che dà il titolo alla prima edizione, per indicare quello spazio liquido in cui forme diverse si mescolano, si confrontano, si nutrono a vicenda. Le performance partono il 4 luglio, con Border di S Dance Company che alle 19 fa seguito al brindisi inaugurale sulla terrazza del Teatro Comunale. Ma il cartellone vero e proprio prevede tre compagnie che presentano tre lavori ciascuna: una performance urbana pomeridiana a ingresso gratuito, uno spettacolo serale e un’opera di videodanza a seguire. Si comincia il 10 luglio con la compagnia brindisina Equilibrio Dinamico/Roberta Ferrera che alla Fondazione Massimo e Sonia Cirulli di San Lazzaro di Savena presenta Simple Love, spettacolo sull’amore e la fragilità, seguito, di sera da quattro creazioni in scena all’ITC Lab, Nunc di Gaetano Montecasino, ispirato a Eckhart Tolle, Walking and Talking, coreografato da Jiří Pokorný, The Island diretto da Ferrara a partire dall’opera del poeta inglese Jonh Donne, e l’anteprima europea di Home Sweet Home, opera di videodanza sulla Natura. L’11 luglio arriva invece il Collettivo QBR/Alain El Sakhawi, che sul palco del DAMSLab presenta La cité des tiroirs, una sorta di ricerca dell’isola che non c’è, di e con Alain El Sakhawi e Valeria Zampardi, seguito da tre opere di videodanza di El Sakhawi, tra i maggiori esponenti del genere in Italia. L’appuntamento pomeridiano con la performance è rimandato invece al 12 luglio al Museo Civico Archeologico di Bologna. Terzo ospite di ZED è il duo formato da Nua Dance e Nues Gil Cortes, che al DAMSLab presentano una performance ricca di humour intitolata Elastic Duo mentre di sera, all’Arena del Sole, arriva il loro spettacolo Left, diretto da Gil Cortes, che esplora la sensazione, più attuale che mai, dell’inadeguatezza, seguito da Quimera, lavoro ispirato al Don Chisciotte di Cervantes.

Particolarmente preziosa la sezione dedicata alla formazione, con workshop sia per professionisti che per ragazzi che prevedono la creazione di opere realizzate con smartphone e tecnlologia low tech, condotti da Chrysanti Badeka e Lucia di Rienzo di COORPI, dalla stessa Neus Gil Cortes e da Paulina Ruiz Carballiso, direttrice del festival messicano di videodanza Agite y Sirva. Per i più curiosi e per chi desidera approfondire c’è invece un ricco calendario di appuntamenti alla Sala Conferenze del Museo Mambo con la consulenza scientifica della docente UNIBO Elena Cervellati e di Enrico Coffetti di Cro.me., associazione finalizzata alla promozione della danza attraverso lo strumento video. Tra questi un Focus Giappone, il 5 luglio, un’indagine sulla danza dal vero a cura di Giulia Taddeo e Coffetti, l’8 luglio, un focus sul Coreografico Elettronico a cura di Vito De Bernardi, Noemi Massari e Letizia Gioia Monda il 9 luglio, e uno su paesaggi e spazi reali ed irreali della videodanza a cura di Cervellati e Coffetti l’11 luglio. E non è finita perché materiali video provenienti da tutto il mondo, selezionati da esperti del settore, saranno consultabili in quattro postazioni allestite in città per l’intera durata del festival. Da non mancare quindi un passaggio al DAMSLab, alla Sala conferenze della Frigerio Viaggi, alla Sala Tondelli di Teatri di Vita e alla mediateca di CUBOUnipol.

La festa finale del 13 luglio al Cassero sarà infine l’occasione per incontrare una delle più grandi coreografe contemporanee, ovvero Maguy Marin, ospite di BlaubArt dance Webzine che incrocia la programmazione con Zed per proiettare in anteprima (alle 21) il film Maguy Marin. L’urgence d’Agir, accompagnato da un incontro con l’artista, il regista David Mambouch e il critico di danza Carmelo Antonio Zapparata.

 Zed Festival fa parte di BE Here – Bologna Estate, è patrocinato dalla Regione Emilia-Romagna, e ha il contributo di Fondazione del Monte e il sostegno di Conapi/Mielizia.