Bologna Festival: autunno musicale tra Grandi Interpreti e intrecci tra il Nuovo e l’Antico

Da settembre a dicembre sotto le Due Torri

13 settembre 2021

Con quarant’anni “suonati” di storia alle spalle, il Bologna Festival prosegue la sua cavalcata in quest’anno di ripresa con i concerti d’autunno, appuntamento imperdibile per gli appassionati di musica sotto le Due Torri. Si parte il 15 settembre con Il Nuovo e l’Antico, storica rassegna dedicata alla musica antica e contemporanea e ai repertori che s’intrecciano, inaugurata dall’opera da camera “In alloro mutò il suo pianto”. Il canto di Dafne sulle spoglie di Orfeo, una nuova produzione commissionata da Bologna Festival. che si realizza con il sostegno di Bologna City of Music Unesco. L’opera, in scena in prima assoluta il 15 settembre all’Oratorio di San Filippo Neri, racconta il mito di Orfeo dal punto di vista della ninfa Dafne; su testi e drammaturgia di Guido Barbieri, le musiche del compositore bolognese Luigi Sammarchi intersecano le armonie antiche di Caccini, Frescobaldi e Sances. La regia del suono è    affidata ad Alvise Vidolin. In scena, Ex Novo Ensemble, Roberto Abbondanza, Pamela Lucciarini, Barbara Zanichelli e gli allievi attori della Scuola di Teatro di Bologna “Alessandra Galante Garrone”.

Il secondo appuntamento (20 settembre) è nella Ex Chiesa di San Mattia con la prima esecuzione italiana di Solstices, lavoro di Georg Friedrich Haas per 10 strumenti al buio totale, un esperimento percettivo con la guida del FontanaMIX ensemble, mentre il 5 ottobre guadagnano il palcoscenico l’artista multimediale Alberto Novello e il collettivo Otolab, che con Light Sound Action regaleranno al pubblico un’esperienza non solo di ascolto ma anche di visione del suono. Nella sezione “antica” quest’anno si approfondisce invece la figura del compositore franco-fiammingo Josquin Desprez,   nell’ambito di un progetto coordinato e condiviso con Ferrara Musica che comprende i concerti di Odhecaton Ensemble (13 ottobre) e Astrarium Consort (19 ottobre). Infine, due eventi dedicati alle celebrazioni dantesche: In voce mista al dolce suono con la voce recitante di Moni Ovadia e il gruppo medievale Micrologus (28 settembre, Oratorio di San Filippo Neri) e una performance nata a partire da Laborintus II di Luciano Berio, basato su testi di Edoardo Sanguineti sviluppati da testi danteschi, che vede impegnati l’Ensemble di Musica Contemporanea del Conservatorio di Bologna diretto da Marcello Panni, la voce recitante di Federico Sanguineti, il soprano Chiara Osella e alcuni danzatori della C&C Company di Carlo Massari (24 ottobre, Biblioteca Centro San Domenico).

Dal 18 settembre (fino al 1° dicembre) spazio invece alla rassegna Grandi Interpreti, che comincia al Teatro Celebrazioni con un doppio concerto della Mahler Chamber Orchestra con la virtuosa della tastiera Yuja Wang, impegnata in due diversi programmi, anche in veste di concertatrice: nel concerto delle ore 18 propone il Capriccio VII/2 per pianoforte (mano sinistra) e fiati di Janáček e il Concerto in fa minore BWV 1056 di Bach; nel concerto successivo, dopo la Sinfonia di Haydn n.31 “col segnale del corno” e l’Ottetto per strumenti a fiato di Stravinskij, la si potrà ascoltare nel Concerto n.2 op.102 di Šostakovič. La rassegna prosegue al Manzoni, con la violinista Lisa Batiashvili, che per la prima volta a Bologna, il 23 settembre, insieme al violoncellista Sebastian Klinger e la pianista Milana Chernyavska si cimenta nella Sonata in fa maggiore per violino e pianoforte di Mendelssohn e nell’arioso Trio di Anton Arenskij, mentre il pianista coreano Seong-Jin Cho, giovane astro del pianismo internazionale, il 23 novembre propone i quattro Scherzi di Chopin, autore a lui congeniale che lo portò a vincere il rinomato Concorso di Varsavia nel 2015. A chiusura della rassegna, il 1° dicembre, ancora un appuntamento sinfonico, con la Chamber Orchestra of Europe e András Schiff, artista legato a Bologna Festival da lunga amicizia, direttore e pianista in un programma incentrato su Bach e Mozart.

Bologna Festival 2021 è realizzato con il contributo di: Ministero della Cultura, Regione Emilia-Romagna, Comune di Bologna.