Bologna Festival. Riparte Il Nuovo e l’Antico con un "breathtaking"

Dal 17 settembre al 28 ottobre sette appuntamenti con “Il Nuovo e l’Antico”

17 settembre 2020

Dal 17 settembre al 28 ottobre l’appuntamento con  Il Nuovo e l’Antico, la storica rassegna autunnale di Bologna Festival,  riprende com’è tradizione all’Oratorio di San Filippo Neri, con la sezione Il Nuovo e l’Antico che Bologna Festival dedica al repertorio antico e contemporaneo coniugando opere nuove, o del Novecento, con opere del repertorio rinascimentale o barocco. I concerti in cartellone sono sette (alcuni dei quali trasmessi in differita da Rai Radio3 e da Rete Toscana Classica), stavolta senza un tema specifico, ma “prendendo alla lettera i contenuti del titolo della rassegna”, spiega la sovrintendente Maddalena da Lisca, in una variegata proposta dove “il nuovo sarà assolutamente nuovo”. Si parte il 17 settembre con Bruce Dickey, celebre cornettista impegnato in un programma “Breathtaking” (mozzafiato) in cui il suo strumento si confronta con la voce umana nell’esecuzione del soprano Hana Blažíkovà. Il 22 settembre l’appuntamento è con FontanaMIX ensemble diretto da Francesco La Licata che propone un programma con musiche di Benjamin, Murail, Adès, Sciarrino, Haas, autori tra i più rilevanti nell’Europa di oggi, mentre è interamente dedicato alla poesia di Torquato Tasso il programma Al lume delle stelle dell’Accademia d’Arcadia che il 7 ottobre intona madrigali di Luca Marenzio, Claudio Monteverdi, Gesualdo da Venosa, Luzzasco Luzzaschi, Antonio Il Verso.

Luigi Nono e Claudio Monteverdi sono i protagonisti del concerto del 13 ottobre con l’ensemble La Stagione Armonica (Sergio Balestracci, Alvise Vidolin e Roberto Fabbriciani) nella prima parte impegnati nell’esecuzione del metafisico Das atmende Klarsein di Nono, come omaggio al compositore veneziano di cui ricorrono quest’anno i 30 anni dalla scomparsa, dove si intrecciano le voci per coro a cappella, gli effetti dell’elettronica ed il flauto di Fabbriciani, voluto da Nono stesso alla prima esecuzione del pezzo. Nella seconda parte della serata l’ensemble esegue invece la Messa a quattro voci da cappella del Monteverdi veneziano. Il 16 ottobre è poi la volta de Il Caleidoscopio Ensemble, un organico del originale che riunisce arpa doppia, viola da gamba, violino barocco e clavicembalo per una selezione di brani di Corelli, Stradella, Pasquini e Scarlatti, mentre il 20 ottobre il violoncellista Michele Marco Rossi alterna brani del Rinascimento con quelli dei più autorevoli compositori italiani di oggi, eseguendo pagine appositamente scritte per lui da autori come Fabio Vacchi, Filippo Perocco, Alessandro Solbiati, Pasquale Corrado, Ivan Fedele.

La conclusione della rassegna, il 28 ottobre, è all’insegna di una prima esecuzione assoluta. In scena Ex Novo Ensemble, il baritono Roberto Abbondanza, le soprano Pamela Lucciarini e Barbara Zanichelli e quattro attrici della Scuola di Teatro di Bologna “Alessandra Galante Garrone”, con Alvise Vidolin a curare la regia del suono, impegnati nell’esecuzione di In alloro mutò il suo pianto. Il canto di Dafne sulle spoglie di Orfeo, opera da camera su testi di Guido Barbieri commissionata da Bologna Festival a Luigi Sammarchi. Nel raccontare la faccia nascosta del mito di Orfeo secondo il punto di vista della ninfa Dafne, le nuove musiche si intersecano creando giochi di risonanza e spazializzazione con le antiche pagine di Giulio Caccini, Jacopo Peri, Girolamo Frescobaldi e Giovanni Maria Sances.

Bologna Festival 2020 è realizzato con il contributo del MIBACT, della Regione Emilia Romagna, del Comune di Bologna e di numerosi altri partner istituzionali e sponsor.