Buon compleanno Enrico Rava!

In quartetto, all'Asioli di Correggio il 25 maggio, per festeggiare gli 80 anni

21 maggio 2019

Enrico Rava, spirito poliedrico, uno dei grandi del jazz italiano, ha sempre evitato di accomodarsi su posizioni consolidate e continuato a cercare nuovi percorsi, collaborazioni artistiche e sfide stimolanti. Confrontandosi con l’elettronica e con i giovani emergenti della scena jazzistica, creando partnership con altri grandi solisti oppure, come nel caso di questo specialissimo concerto, circondandosi di alcuni dei suoi best friends musicali per dare vita a un quartetto e rimescolando così le carte di una lunga carriera artistica. L’appuntamento è per sabato 25 maggio, alle 21.00, al Teatro Asioli di Correggio, per la rassegna Correggio Jazz e della 20° edizione di Crossroads, il festival organizzato da Jazz Network e dall’Assessorato alla Cultura della Regione Emilia-Romagna.

Ma questo concerto è soprattutto un omaggio agli 80 anni di Rava che, nato a Trieste nel 1939, li compirà a breve. Ad accompagnarlo sul palco la pianista Makiko Hirabayashi, giapponese residente a Copenhagen, entrata nell’orbita di Rava in occasione del tour del trombettista con i  “Japanese Friends”, una formazione interamente nipponica. Altrettanto fruttuosa è l’amicizia con gli altri due musicisti del quartetto: Jesper Bodilsen al contrabbasso e Morten Lund alla batteria. Danesi, i due formano una coppia ritmica che in Italia è particolarmente nota al seguito di Bollani; Rava li scoprì oltre quindici anni fa.

Nello scenario jazzestico italiano e internazionale, Enrico Rava è un personaggio unico per il modo in cui ha saputo raggiungere vette sia nel campo del jazz di ricerca che nel solco della tradizione. Inizialmente si è ispirato a figure carismatiche come Chet Baker e Miles Davis. Ben presto però si è avvicinato all’avanguardia, suonando con Gato Barbieri, Don Cherry, Mal Waldron e Steve Lacy. In seguito, trasferitosi a New York per una decina d’anni, ha collaborato con altri musicisti sperimentatori tra cui Roswell Rudd, Marion Brown, Cecil Taylor, Carla Bley. Poi, progressivamente, ha trovato un approccio al mainstream di notevole individualità.