Ci ha lasciato Guido Ferrarini, anima del Teatro Dehon di Bologna

L'attore e regista aveva 82 anni

18 gennaio 2021
Ci ha lasciato ieri Guido Ferrarini, teatrante appassionato, artigiano di un teatro colto e popolare insieme, amato dal pubblico.
“Un attore o un regista deve potere e sapere cogliere la forza intrinseca del testo: sia di quelli popolari che di quelli più complessi, considerati – spesso erroneamente – appannaggio della cosiddetta ‘alta cultura’ “, soleva ripetere.
Dopo un’esperienza nel gruppo Teatrale Viaggiante di Luciano Leonesi e Loriano Macchiavelli aveva creato prima una propria compagnia, Teatro Aperto, e poi un luogo stabile di spettacolo, ospitalità e formazione, il Teatro Dehon, una realtà capace di catalizzare l’attenzione di un pubblico affezionato e molto vario. Lì ha messo in scena numerosi spettacoli di cui era autore, regista e attore. Ricordiamo Duse, Duse… Duce, Duce, Fantomas e Uno, Due, op-là!, Don Camillo e Peppone, ma anche testi come L’ultimo nastro di Krapp.
Ma uno dei personaggi e degli spettacoli che più ha amato rappresentare, anche per l’amore e l’entusiasmo che il pubblico ha sempre dimostrato, è Il Cardinale Lambertini, opera  di Alfredo Testoni, andato in scena anche sul palco di Piazza Maggiore nelle estati del 1990 e del 2003.
Nella sua lunga carriera ha avuto l’occasione di collaborare con i grandi del teatro contemporaneo, tra questi Fernando Arrabal e Giorgio Celli, e i due premi Nobel Samuel Beckett e Dario Fo.