Il circo felliniano in danza. In anteprima nazionale l' omaggio di Monica Casadei

Il 20 gennaio in streaming su teatrinellarete.it

18 gennaio 2021

Si è concluso da poco l’anno del centenario della nascita di Federico Fellini, ma la festa non può dirsi conclusa, complici i continui stop-and-go dovuti alle restrizioni imposte dalla pandemia. Il 20 gennaio alle 21 dal magnifico Teatro Galli di Rimini ricostruito e riaperto al pubblico nel 2018 dopo ben 75 anni dall’ultima alzata di sipario, andrà in scena in prima assoluta Felliniana, un omaggio sui generis al Maestro firmato dalla Compagnia Artemis Danza con coreografia, regia, scene e luci di Monica Casadei. Lo si potrà vedere in streaming per Teatri nella Rete (la rassegna virtuale di Ater Fondazione) sulla piattaforma www.teatrinellarete.it, sui canali social di  ATER, EmiliaRomagnaCreativa, del Galli di Rimini e degli altri teatri del circuito.

Lo spettacolo, che avrebbe dovuto sancire la chiusura delle celebrazioni, apre dunque un nuovo anno felliniano che tra gli appuntamenti più attesi vede l’inaugurazione, prevista in primavera, del Museo internazionale che la città di Rimini dedicherà al regista. Sulle note composte da Nino Rota per il cinema di Fellini, prenderanno vita coreografie ispirate all’universo poetico del regista riminese a cui sono ispirati anche gli immaginifici costumi di Daniela Usai. Intrecciando danza ed elementi del circo contemporaneo come trampoli, danza aerea, giocoleria e roue cyr, i tanti performer in scena – una ventina circa – evocheranno sogni e mondi reali affrescati nelle pellicole più note del maestro riminese.

Felliniana – spiega la coreografa Monica Casadei – si articola attorno alla meravigliosa kermesse di 8 ½ e vive delle gioie e delle speranze dei clown, delle confidenze della Gradisca, delle voci e dei dialoghi tratti dai film, del profumo della dolce vita, dei mille colori del circo e della potenza poetica di Nino Rota. Un respiro felliniano ha avvolto il concepimento della creazione che parte con un inizio rarefatto, intimista, filosofico, si dirige nel realismo surreale della Romagna di Amarcord per poi scivolare calorosamente nel mondo magico, folle ed estremo del circo. Un popolo danzante, un grande teatro dell’illusione umano, poetico ed ironico. Un’idea di mondo dove la diversità è ricchezza, dove la poesia è nutrimento e dove tutti gli esseri umani, con le loro fragilità e divergenze possono sentirsi liberi, benvoluti perché per ognuno di loro il grande Maestro ha disegnato un posto nella giostra della vita”.