La danza di Gender Bender

Sette prime e grandi nomi, dal 25 ottobre al 5 novembre

25 ottobre 2017

Dal 25 ottobre al 5 novembre sotto le Due Torri torna Gender Bender, il festival internazionale che esplora le identità di genere e differenze di orientamento sessuale nella cultura e nelle arti contemporanee, prodotto dal Cassero, il centro LGBT bolognese, e ideato e diretto da Daniele Del Pozzo. Giunto quest’anno alla sua quindicesima edizione, il festival focalizza l’attenzione sulla danza, sul cinema e sulle arti visive e performative, ma ai film e agli spettacoli affianca anche proposte formative, incontri, conversazioni e laboratori che accompagnano il pubblico nella visione degli spettacoli e talvolta lo trasformano da spettatore a protagonista, all’interno di un’esperienza attiva e innovativa.

Quest’anno, con il titolo “Lotta libera”, il progetto si traduce in più di cento appuntamenti articolati in 12 giorni e in oltre 20 spazi della città e sui numerosi palchi fa dunque salire da un lato il corpo e le sue molteplici rappresentazioni – corpo come soggetto politico, spazio di libertà o gabbia sociale, potenzialità o strumento di potere, dogma, custode di tradizioni, pioniere di modernità – dall’altro lato l’identità, il corpo simbolico intrecciato all’unicità di un individuo, ovvero identità come costruzione sociale, campo da esplorare, attraversamento di esperienze e biografie, lotta ai pregiudizi.

Tra i numerosi titoli che compongono la sezione danza del programma, spiccano sette prime nazionali:

Venerdì 27 e sabato 28 ottobre, all’Arena del Sole, va in scena “Andante”, la coreografia dedicata alle esplorazioni sensoriali e firmata da Igor Urzelai & Moreno Solinas (Regno Unito), vincitori di Rudolf Laban Award e Theatre Awards 2015.

Sabato 28 e domenica 29 ottobre, al Laboratorio delle Arti, è la volta di “Woman & Woman”, due ricerche sul tema della femminilità firmate dal coreografo Andreas Constantinou (Danimarca). Lo spettacolo utilizza un ricco linguaggio visivo per illustrare gli archetipi della femminilità, per mettere in discussione il sistema binario dei generi e, tramite un assolo potente di Andrea Consantinou, per la ricerca, da parte dell’interprete maschile, del proprio sé femminile.

Domenica 29 e lunedì 30 ottobre all’AtelierSI la coreografa italiana Giorgia Nardin propone, con “Minor place”, una riflessione sulle molteplici letture della femminilità in relazione ai tessuti sociali, all’agire collettivo e ai ruoli delle donne.

Martedì 31 ottobre e mercoledì 1 novembre al Teatro delle Moline il coreografo Carlos Pons Guerra (Regno Unito), con un duo agrodolce dal titolo “Ruffle”, esplora l’aggressione emotiva nei rapporti tra gli uomini. Ispirato alle figure della lotta greco-romana e del wrestling, lo spettacolo stabilisce una similitudine poetica e simbolica tra le relazioni sentimentali e i combattimenti.

Mercoledì 1 e giovedì 2 novembre all’AtelierSI arriva la coreografa canadese Dana Michel con un assolo spiazzante quanto divertente, “Mercurial George”. E’ il ritratto coreografico di un personaggio che vive ai margini della società, immerso in un universo tutto personale fatto di detriti, accumuli di oggetti, ingenuità fanciullesca e mistero.

Sabato 4 e domenica 5 novembre sul palcoscenico del festival, all’Arena del Sole, arrivano gli straordinari danzatori della compagnia ceca DOT504 con un lavoro intenso e straziante sul valore della vita umana e sull’impossibilità di essere fino in fondo padroni del proprio destino. La loro performance, con il titolo “You are not the one who shall live long” e il tema dell’abbandono e della perdita, è frutto della collaborazione della compagnia con il duo formato dal coreografo slovacco Jozef Fruček e dalla coreografa greca Linda Kapetanea.

Infine, tra le prime nazionali troviamo la ultrasessantenne Liz Aggiss, la geniale performer britannica icona della danza e del femminismo, con la sua coreografia “Slap and Tickle”, vincitrice del Total Theatre Award all’ultimo Festival di Edimburgo. In scena venerdì 3 e sabato 4 novembre all’AtelierSI, lo spettacolo, grottesco e paradossale, a cavallo tra il personale e lo storico, indaga la morale e i tabù sessuali.

Per giovedì 26 ottobre e per mercoledì 1 novembre sono programmate due giornate di masterclass di danza, rispettivamente con Igor Urzelai & Moreno Solinas e con Carlos Pons Guerra (Spazio Danza, dalle 10 alle 19).

Tra le altre coreografie, segnaliamo i virtuosismi ironici e inaspettati di Claudia Marsicano, interprete della performance di Silvia Gribaudi (“R.Osa”, il 26 e il 27 ottobre  al Teatro Laura Betti di Casalecchio di Reno); le ingegnose e divertenti rivisitazioni in chiave contemporanea dei balli tradizionali di gruppo del coreografo austriaco Simon Mayer (”Sons of Sissy”, lunedì 30 e martedì 31 ottobre a Teatri di Vita); i riferimenti mitologici e simbolici della coreografia di Fabrizio Favale (“Hekla”, martedì 31 ottobre all’Arena del Sole); il Balletto di Roma con tre giovani coreografe, Giorgia Nardin, Chiara Frigo e Francesca Pennini, e altrettante coreografie: la prima è una rilettura di “L’Après-midi d’un Faune” di Claude Debussy, la seconda, “Suite Bergamasque”, indaga il tema delle migrazioni costruendo un labirinto coreografico, la terza è una ironica e complessa rivisitazione di Bolero di Maurice Ravel (“Bolero trip tic”, il 2 novembre all’Arena del Sole); lo spettacolo vincitore di DNAppunti coreografici 2016 del giovanissimo danzatore e coreografo Orlando Izzo (“Trattato semiserio di oculistica”, il 4 e il 5 novembre al Teatro delle Moline); e, infine, un’esplorazione del mondo dell’infanzia, attraverso gli opposti come come peso-leggerezza, corpo-mente e memoria-immediatezza, della coreografa italo-olandese Floor Robert (“Influenza”, il 5 novembre al Teatro Testoni Ragazzi).

Gender Bender fa parte della Rete del Contemporaneo di Bologna (insieme a Future Film Festival, Angelica, BilBolBul, Biografilm, Live Arts Week) ed è realizzato con il contributo della Regione Emilia-Romagna, del Comune di Bologna, del Ministero dei Beni Culturali e delle Ambasciate del Canada e di Danimarca.