La Scuola di Teatro Iolanda Gazzerro cambia sede

L’ex Centrale AEM di Modena diventa uno spazio per il teatro di domani

22 marzo 2018

La Scuola di Teatro Iolanda Gazzerro – laboratorio permanente per l’attore di Emilia Romagna Teatro Fondazione ha una  nuova sede, si tratta dell’ex Centrale AEM in viale Buon Pastore a Modena, valido esempio di archeologia industriale.

La riqualificazione dell’edificio, costruito nel 1912, è stata avviata l’anno scorso proprio con lo scopo di approntare spazi rispondenti alle esigenze didattiche della Scuola Gazzerro, ma fa parte di un più ampio progetto di rigenerazione urbana che vede unite risorse ed energie della Regione Emilia-Romagna, del Comune di Modena e dell’Unione europea, con la collaborazione di Emilia Romagna Teatro Fondazione. È stata proprio la Regione, attraverso l’Asse 6 “Città attrattive e partecipate” (Asse specifico del POR FESR, Fondo Europeo di Sviluppo Regionale), a scegliere di investire in luoghi identitari e strategici di innovazione per le città capoluogo.

Al primo piano di questo storico edificio trova dunque sede, a partire dal 2018, la Scuola di Teatro di ERT che deve il suo nome a Iolanda Gazzerro (in memoria del suo importante contributo alla formazione artistica e teatrale). Nata nel 2016 con l’obiettivo di formare interpreti internazionali forti di una tradizione scenica nazionale, la Scuola pensa al teatro di domani e alla formazione di giovani artisti in grado di rispondere al ruolo che gli attori sono chiamati ad assumere oggi, investiti di nuove responsabilità culturali, etiche ed estetiche. Nella visione della Scuola sono artisti capaci di affrontare mondi teatrali diversi senza rinunciare alla propria identità, attori che oltre ad essere ottimi professionisti dello spettacolo sono anche operatori-cittadini attivi, disposti non solo di valicare i confini nazionali ma anche di farsi carico della promozione culturale nel proprio territorio e nelle comunità di appartenenza.

Diretta da Claudio Longhi, la Scuola inaugura la nuova sede presso l’ex-AEM con il corso “Allievo attore”, secondo livello di un percorso professionalizzante triennale. Dopo i primi “Fondamenti di pratiche attoriali” che hanno fornito ai partecipanti i primi elementi dell’arte attoriale, del linguaggio musicale, del movimento corporeo in scena e di altre competenze teoriche e organizzative necessarie per affrontare la complessità del mondo teatrale contemporaneo, questo secondo livello apre in maniera esplicita il percorso scolastico al processo di internazionalizzazione, con la recitazione in lingua inglese diretta dal regista scozzese Matthew Lenton e la docenza intensiva del regista greco Theodoros Terzopoulos, maestro della ricerca scenica in Europa. Il terzo livello, programmato per la stagione 2018/19 con il titolo “Attore internazionale”, porterà gli allievi della Scuola all’estero grazie all’organizzazione di stage in altri centri di arti performative europei.

Oltre a questo percorso professionalizzante di articolazione triennale dedicato a giovanissimi aspiranti attori, l’offerta formativa di ERT Fondazione prevede un percorso di specializzazione, proposto a cadenza annuale, dedicato a giovani attori già professionisti e affidato di volta in volta a un Maestro della scena internazionale che li conduce, potenziando il loro patrimonio artistico e autoriale, fino alla messa in scena di uno spettacolo. Quest’anno il corso è diretto da Gianina Cărbunariu – affermata regista e drammaturga rumena la cui ricerca si basa spesso sulla rielaborazione di interviste o materiali d’archivio e sul montaggio di analisi politiche e sociologiche del nostro presente, con attenzione tutta particolare rivolta alla recente storia d’Europa – e sviluppa attraverso il linguaggio teatrale il tema del lavoro, approfondito attraverso interviste realizzate a Modena e incentrate sul valore del lavoro, sulle condizioni di lavoro oggi, sui colloqui, sul tempo libero, sulle interazioni tra colleghi, sui lavoratori “invisibili”, sulla competizione, sulla solidarietà o la sua mancanza, sui sogni, sugli abusi, sull’evoluzione del concetto di lavoro, sulle sue nuove tipologie e sui mestieri scomparsi, sul precariato e le sue conseguenze, sulle speranze e sulle paure per il futuro. L’esito della ricerca e la sua rielaborazione, ovvero la messa in scena dello spettacolo, al confine tra realtà e finzione, è in programma dal 17 maggio al 1 giugno al Teatro delle Passioni.

I corsi sono realizzati in partenariato con Alma Mater Studiorum – Università di Bologna, Fondazione Cineteca di Bologna, Fondazione Collegio San Carlo di Modena e Fondazione Teatro Comunale di Modena.