La vita dietro “un abito chiaro” ripescato in mare. Uno spettacolo con Amanda Sandrelli ricorda la Strage di Ustica

Il 7 luglio a Bologna parte la Rassegna Attorno al Museo

06 luglio 2020

Sono passati quarant’anni da quel 27 giugno del 1980 in cui il DC9 Itavia è precipitato in mare mentre volava da Bologna a Palermo uccidendo ottantuno persone. Per tenere insieme i fili della ricerca di verità e l’impegno della memoria attorno a una strage che ha segnato la nostra storia recente, l’Associazione Parenti delle Vittime della Strage di Ustica ogni anno organizza una rassegna culturale al Parco della Zucca di Bologna, nello spazio antistante al Museo per la Memoria di Ustica dove è esposto il relitto del velivolo ripescato e riscostruito.

A inaugurare il cartellone delle quattro serate di teatro, musica, danza e poesia in programma dal 7 luglio al 10 agosto, sarà una produzione Cronopios realizzata in collaborazione con Arca Azzurra Produzioni appositamente per le celebrazioni del quarantennale della strage. Scritto da Massimo Salvianti e interpretato da Amanda Sandrelli, lo spettacolo in scena il 7 luglio alle 21.15, s’intitola Un abito chiaro, come a evocare il valore, per la memoria e dunque per la lotta, di quegli oggetti ripescati in mare dietro i quali si affacciano vite spezzate. Non numeri, ma individui, persone con una storia, con un corpo, una forma, dei desideri. Un abito chiaro, spiega infatti l’autore, è “uno sfogo, un accavallarsi di pensieri, domande tante e risposte pochissime, in prosa e in musica, in immagini, in secondi sospesi, in battere e in levare. Partire dalle cose più piccole, più private, più banali-normali-comuni per dire di quest’incredibile tragedia senza farsi soffocare dalla commozione e dalla retorica e dal senso di inutilità, di sconfitta che dopo quarant’anni pesa su tutti noi, sulla nostra comunità di uomini e donne, di ragazze e ragazzi, di vite che misurano la propria precarietà sulla difficoltà, anzi sull’impossibilità di sapere, di districarsi in un ammasso contorto di misteri ed evidenze, di depistaggi e ovvietà”.

Riconvocando per immagini le vite che pulsavano dietro gli effetti personali ripescati nel Tirreno, le parole invitano le nuove generazioni a non fermare la battaglia per la verità, per conoscere i mandanti, le mani che hanno armato non solo la Strage di Ustica ma tutte le ferite che puntellano la storia del nostro paese, come quella della Stazione di Bologna. Attorno a domande ineludibili si annoda il testo a cui darà la voce Amanda Sandrelli, attrice tra le più amate e popolari del piccolo schermo e della prosa italiana, accompagnata al pianoforte dalla pianista e compositrice Rita Marcotulli.

L’ingresso alla serata è a offerta libera ma con prenotazione obbligatoria. In occasione dell’evento, il Museo osserva un’apertura straordinaria dalle ore 20.00 alle 23.00, con una visita guidata gratuita alle ore 20.00 a cura del Dipartimento educativo MAMbo. La rassegna, parte di Bologna Estate 2020, è promossa dall’Associazione Parenti delle Vittime della Strage di Ustica con Regione Emilia-Romagna, l’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna e l’Istituzione Bologna Musei.