Il Nuovo l’Antico. Da Luciano Berio agli itinerari vocali tra Medioevo e Ottocento

Dal 13 settembre al 30 ottobre i concerti che Bologna Festival dedica al repertorio antico e contemporaneo

13 settembre 2018

Da un genio musicale del novecento all’altro. Dopo il ritratto dedicato a Karlheinz Stockhausen, Bologna Festival invita il suo pubblico alla scoperta della varietà e della tensione intellettuale della ricerca di uno dei più noti compositori italiani d’avanguardia, che è stato pioniere anche della musica elettronica: Luciano Berio. Intorno alla sua figura, nel progetto Omaggio a Berio, si snoda infatti parte del programma della sezione Il Nuovo l’Antico, che Bologna Festival dedica al repertorio antico e contemporaneo, con concerti e conferenze tra l’Oratorio di San Filippo Neri e il Museo della Musica, a partire dal 13 settembre.

Tre i concerti che compongono l’omaggio, che saranno trasmessi anche da Rete Toscana Classica in differita.  Il 24 settembre il flautista Mattia Petrilli si cimenta con la virtuosistica Sequenza I mentre il Quartetto Prometeo affronta le Sincronie per quattro archi e il recitativo per violoncello solo Les mots sont allés dedicato a Mstislav Rostropovich. Ma nel programma figurano anche Stravinskij e Berg, creando ideali legami con autori del passato, vicini al pensiero artistico di Berio. Il 2 ottobre l’appuntamento è con il duo pianistico Miodini-Maurizzi e i percussionisti Danilo Grassi e Paolo Nocentini, impegnati nell’esecuzione di uno dei capisaldi della produzione strumentale di Berio: Linea, opera caratterizzata da una trasformazione costante di una melodia molto semplice in una serie di articolazioni più complesse, differenziate e indipendenti per donare, alla melodia poco dopo ritrovata, uno sguardo diverso. Il 30 ottobre l’oboista Juri Schmahl, insieme alla Kammerochester di Hannover diretta da Hans-Christian Euler esegue, tra gli altri brani, Chemins IV per oboe e undici strumenti, concepiti da Berio come un commento e una amplificazione di alcuni aspetti armonici della sequenza solistica. Ricorre spesso, in effetti, nella produzione di Berio, la tendenza ad elaborare e trasformare lo stesso materiale, “un tributo – sostiene lo stesso compositore – alla convinzione che nulla di ciò che è fatto è, di per sé, mai finito”.

Due conferenze arricchiscono l’Omaggio a Berio. Il 13 settembre, alle 18.30 al Museo della Musica, Giordano Montecchi cura la conferenza introduttiva Luciano Berio. La traversata, dal titolo che il compositore stesso diede a un ricordo scritto per Luigi Dallapiccola per evocare il comune archetipo di un grande viaggiatore come Ulisse. Il 24 settembre alle 18.30 all’Oratorio di San Filippo Neri, Enzo Restagno commenta la proiezione di alcuni estratti dalle trasmissioni televisive Rai di C’è musica & musica, programma di divulgazione musicale condotto da Berio in cui il compositore coinvolse musicisti come Pierre Boulez, György Ligeti, Bruno Maderna e Luigi Nono.

A fare da contrappunto all’Omaggio a Berio il secondo progetto de Il Nuovo l’Antico, intitolato Itinerari Vocali, e dedicato invece alla letteratura vocale per voce sola e per coro, con un percorso storico che nell’arco di cinque concerti va dal Medioevo alla fine dell’Ottocento.

Si parte il 18 settembre con Odhecaton, gruppo di voci maschili specializzato nell’esecuzione della musica rinascimentale e preclassica, diretto da Paolo Da Col, che porta in scena Gli umori di Orlando di Lasso, riproponendo l’opera del musicista fiammingo del cinquecento, il cui atteggiamento compositivo era basato su un prezioso connubio tra tradizione e sperimentazione, magniloquenza e levità.  Il 28 settembre è attesa invece La Reverdie, formazione esperta nella cultura medievale, i cui interpreti sono insieme cantanti e strumentisti, che per l’occasione sceglieranno brani che cantano i diversi volti di Carlomagno, personificazione dell’eroe medievale. Il 9 ottobre il soprano Monica Piccinini, esperta belcantista, accompagnata alla tiorba e alla chitarra barocca da Simone Vallerotonda, sarà protagonista di un concerto (parte del programma di enERgie diffuse promosso dalla Regione Emilia-Romagna) dedicato allo ‘spirituale’ nella prima metà del Seicento, in cui sono alternati brani strumentali e vocali. Al centro del programma il Monteverdi sacro ed altri autori di area monteverdiana come Barbara Strozzi. Il 16 ottobre Sergio Balestracci dirige La Stagione Armonica. Il complesso, abituato a cimentarsi in repertori vari, dalla letteratura rinascimentale e barocca al novecento, eseguirà in questa occasione cinque degli otto mottetti polifonici bachiani, forma a cui il compositore non si è dedicato largamente ma i cui esiti eccellono nella sua produzione, caratterizzati da disciplina contrappuntistica e insieme spiccata cura per la melodia. Il 25 ottobre il Coro del Teatro Comunale e il pianista Stefano Malferrari illustreranno la vasta produzione corale sacra dell’ultimo Liszt ancora mal nota, con il concerto Coralità ritrovata. Brani sacri e profani da un repertorio nascosto, in cui figurano anche Rossini e Schubert. Il concerto, curato da Rossana Dalmonte, è realizzato in collaborazione con l’Istituto Liszt di Bologna e il Teatro Comunale di Bologna.