"L’indifferenza" squarciata da un inatteso ospite

La pièce di Pablo Solari a Reggio Emilia, dal 2 all’11 novembre

01 novembre 2018

Dopo il successo del debutto milanese, arriva a Reggio Emilia L’indifferenza, spettacolo di grande intensità emotiva scritto e diretto da Pablo Solari e coprodotto dal reggiano Centro Teatrale MaMiMò e Teatro-i di Milano.

In scena al Teatro Piccolo Orologio per due week end – dal 2 al 4 novembre e dal 9 all’11 novembre (venerdì e sabato alle 21.00, domenica alle 17.00) – “L’indifferenza” è una sorta di thriller metafisico che costringe lo spettatore a riflettere sulla propria identità, sul valore della memoria e sulla natura del bene e del male, e del vero e falso, in una metaforica lotta tra il progresso della civiltà occidentale e il suo lato sanguinario.

L’idea del testo, ha spiegato il drammaturgo/regista, è nata dopo l’attentato al Bataclan di Parigi, con il pesante interrogativo che ne è scaturito: che cosa accade se all’improvviso qualcosa o qualcuno piomba nelle nostre vite a sovvertire la verità data, a mettere a soqquadro il tranquillo fluire quotidiano, a sgusciare le apparenze per estrapolarne angosce taciute? Nella pièce l’imprevisto, l’irrisolto ha la presenza scenica di Woody Neri, un personaggio misterioso e surreale che irrompe non invitato nella casa di una coppia – interpretata da Luca MammoliValeria Perdonò – e vi getta una matassa da dipanare: un passato da ricordare, da riallacciare al presente e all’interiorità frantumata, in parte zittita da menzogne, finzioni, ostentata indifferenza, rifiuto di riaprire le vecchie ferite, desiderio di sfuggire alle laceranti conseguenze delle proprie azioni. Così, tra rivelazioni e confessioni, di lui e di lei, gravi e meno gravi (lui, soldato nel deserto di una qualche guerra dei nostri tempi, si è macchiato di un crimine violento), il “terzo incomodo”, l’inatteso e sgradito ospite vestito di bianco, il “fantasma” che ascolta e rappresenta le colpe di entrambi, diventa il contraltare delle ombre che oscurano la vita, vendicativo nel silenzio, salvifico per chi ha il coraggio della verità.

La scenografia e i costumi sono di Maddalena Oriani, gli effetti sonori di Alessandro Levrero, le luci di Fabio Bozzetta.