Manfredi Perego vince con Horizon il Premio GD'A – Giovane Danza d'Autore

Al progetto vincitore sostegno produttivo e distributivo. A Olimpia Fortuni il Premio del Pubblico offerto da ATER

25 settembre 2017

Il Premio GD’A – assegnato domenica 24 settembre al Teatro Cavallerizza di Reggio Emilia – è un premio biennale offerto dalla Rete Anticorpi e dalla Fondazione I Teatri di Reggio Emilia. Si tratta di uno strumento a favore della creazione artistica, della ricerca e della promozione della danza contemporanea dell’Emilia-Romagna. Il Premio, inserito nel programma del Festival Aperto, ha presentato le migliori creazioni dei promettenti coreografi e danz’autori emiliano romagnoli che si sono distinti per la traiettoria dei loro progetti coreografici.

Tra i sei partecipanti, è il danzatore parmense Manfredi Perego con “Horizon”,  presentato lo scorso anno alla Vetrina della Giovane Danza d’Autore, il vincitore del premio GD’A, a Olimpia Fortuni, con Soggetto senza titolo,  è andato invece il Premio del Pubblico offerto da ATER – Circuito Multidisciplinare, che consiste in una data di programmazione al Teatro Snaporaz di Cattolica (RN).

Nelle due giornate del premio – venerdì 22 e sabato 23 settembre – gli autori selezionati – Nicola Galli con Venus, Barbara Berti con I am shape, in a shape, doing a shape, e Caterina Basso con Il volume com’era, Manfredi Perego con Horizon, Francesca Penzo con Why are we so f***ing dramatic?, Olimpia Fortuni con Soggetto senza titolo sono stati valutati da una giuria composta da Fabio Biondi, Angela Fumarola, Marino Pedroni, Gabriele Vacis e Francesca Zitoli . Il premio è stato assegnato non solo in base alla creazione che presentata al Teatro Cavallerizza, ma guardando anche alla qualità e sostenibilità della proposta progettuale della  nuova produzione.  Il lavoro di Manfredi Perego sarà infatti sostenuto con una serie di azioni volte a favorirne la realizzazione e successiva distribuzione: la rete Anticorpi assegnerà al danzatore un premio in denaro 3.000 euro  e un sostegno produttivo strutturato in una residenza artistica di una settimana presso il Teatro Dimora L’Arboreto di Mondaino (RN) ; la disponibilità del Teatro Cavallerizza nei due giorni precedenti la prima assoluta della nuova produzione, inserita all’interno del Festival Aperto 2018, promosso e organizzato dalla Fondazione I Teatri di Reggio Emilia, con un compenso di euro 5.000; una data di programmazione presso la rassegna “Fuori Strada” del Teatro Comunale di Ferrara con un compenso di 3.000 euro.

Gabriele Vacis, presidente della Giuria, nel proclamare il vincitore ha così commentato le due giornate che si sono concluse al Teatro Cavallerizza: “La giuria del premio ha assistito alle “impronte” che gli autori hanno presentato alla Cavallerizza in questi giorni, rilevando una notevole varietà di linguaggi che fa ben sperare nel futuro della danza in regione. Considerando poi i colloqui che sono seguiti per l’esame dei progetti che gli artisti hanno presentato, la giuria intende segnalare la profondità della ricerca di Barbara Berti, verso la consapevolezza della presenza in scena del performer; così come ha apprezzato la brillantezza dell’esecuzione e l’impegno dei progetti di Olimpia Fortuni e Francesca Penzo, che ancorano la danza alla difficile e concreta realtà del presente che viviamo, e rileva con ammirazione la maturità interpretativa raggiunta dalla straordinaria danzatrice che è Caterina Basso oltre al rigore stilistico del più giovane dei concorrenti, Nicola Galli. Questi artisti meriterebbero un “sistema danza” in grado di rispondere alle esigenze produttive di progetti, ognuno a modo proprio, meritevole di interesse. In questo senso la giuria ci tiene a rilevare il nuovo interesse dimostrato dalle grandi istituzioni nei confronti del premio, e quindi della promozione della nuova danza. Interesse che, si auspica, possa concretizzarsi in un impegno produttivo che affianchi non solo economicamente, ma anche come ambienti che accolgano e stimolino i talenti che i giovani artisti hanno dimostrato. Soltanto così si potrà infondere quel coraggio e quella capacità di pensare in grande che potrà proiettare la danza regionale a livello nazionale ed internazionale. Le potenzialità ci sono. Sono presenti soprattutto nell’idea che la giuria ha deciso di premiare all’unanimità, un’idea che parte dall’esperienza ormai consolidata di un danzatore maturo per una sfida che affermi definitivamente la poetica di Manfredi Perego”.

Manfredi Perego nasce a Parma nel 1981, inizia a praticare danza contemporanea attorno ai 17 anni nella scuola di sua madre. Precedentemente pratica diverse attività sportive: Judo, Thai Boxe, calcio (portiere). Nel 2002 è borsista presso l’Accademia Isola Danza diretta da Carolyn Carlson, qui viene a contatto con le correnti di danza nord europee e di movement research statunitensi. Consegue la laurea in scenografia all’Accademia di Belle Arti di Bologna A.A. 2005/06 con una tesi sull’improvvisazione nella danza. Prosegue i suoi studi di danza seguendo alcuni maestri conosciuti in Biennale iniziando nel contempo l’attività professionale come danzatore freelance in compagnie di teatro-danza e danza contemporanea in Svizzera e Germania. Al rientro in Italia lavora dal 2010 al 2014 per Simona Bertozzi, ed altre compagnie, inizia inoltre una collaborazione con Damian Munoz (La Intrusa Danza, Spagna). Nello stesso periodo riprende l’attività sportiva con la pratica costante del Brasilian Ju Ji tzu, saltuaria di Capoeira e Tai Chi. Nel 2013 intraprende il primo progetto personale di movement research che lo vede indagare sul recupero di un movimento istintivo, ricerca che lo porta alla realizzazione di un allenamento nel bosco per 3 settimane. Da qui approfondisce alcune intuizioni: un movimento primitivo/poetico che fa riferimento a una scrittura per immagini in cui si intrecciano segno, spazio e grafie in movimento. Nel 2014 fonda MP.ideograms e vince Premio Equilibrio con il solo “Grafiche del silenzio”. Nel 2015 debutta al Festival Equilibrio con “Dei crinali”, sempre lo stesso anno debutta con “Horizon” alla Vetrina della Giovane danza d’autore di Ravenna. Nel 2016 partecipa al progetto VITA NOVA della Biennale di Venezia con il primo capitolo del progetto ‘Primitiva’, il quale prosegue nel 2017 presso Scenario Pubblico Catania, con i danzatori di Modem. Dal 2015 Manfredi Perego è sostenuto da TIR Danza. Insegna come free-lance in diverse formazioni professionali italiane ed anche estere, come ad esempio Balletto di Roma, Laban Trinity College, Austrian Youth Ballet.