Meno 45 milioni di euro. L'impatto economico del lockdown sul comparto cultura dell'Emilia-Romagna

Il monitoraggio dell'Osservatorio

13 luglio 2020

Meno 45 milioni di euro. È questo l’impatto economico del lockdown dovuto alla pandemia del Covid-19 sui comparti cultura, che ha fermato praticamente tutto il settore. Dalle stime del monitoraggio regionale realizzato in due tranche, nel periodo 24 febbraio -30 aprile, si rileva infatti che 44.818.769 euro  è il mancato incasso complessivo in soli 3 mesi. Di questo, 15 milioni per il settore spettacolo, 12,8 milioni per il settore cinema e 4,6 milioni per i musei.

Il monitoraggio promosso dalla Regione Emilia-Romagna, in collaborazione con Ater Fondazione, Istituto per i Beni artistici, Culturali e Naturali e l’Osservatorio Culturale del Piemonte, restituisce un quadro rappresentativo, pur se non esaustivo poiché si basa sui dati dei soli operatori che hanno compilato il questionario,  della situazione determinata dalle misure adottate in seguito all’emergenza sanitaria nel comparto cultura in Emilia-Romagna.

Particolarmente colpiti appaiono lo spettacolo dal vivo, il cinema e il settore museale. Nel  periodo sono stati annullati 3.198 spettacoli di prosa, circo, performance, 26 festival e rassegne di spettacolo dal vivo, 910 appuntamenti musicali, 2.045 eventi in biblioteche e archivi, 128 mostre in corso e 28 in allestimento, 11.333 visite guidate ai musei, 16 festival e rassegne di cinema, oltre 2.330 attività con le scuole, workshop, matinée corsi e laboratori.

Dal punto di vista economico la stima complessiva delle perdite (comprendenti le mancate entrate, i costi non recuperabili e i minori costi sostenuti per l’inattività) per settori vedono lo spettacolo dal vivo con una perdita di 15.046.900 euro, i musei con -4.640.762 euro, eventi, mostre -860.696 euro, le biblioteche, organizzatori di attività culturali e cinema (festival e rassegne) -535.967 euro, erogatori di servizi -308.119 euro e archivi con –18.075 euro. ll settore cinema soffre inoltre di mancati incassi nelle sale cinematografiche per 12,3 milioni di euro dal 24 febbraio al 30 aprile.

In riferimento alla distribuzione geografica, la maggiore concentrazione di attività annullate o sospese, si trova nell’area di Bologna, seguita da Ferrara, Parma e Modena.

Va evidenziato che molti degli operatori del mondo della cultura hanno dichiarato di aver attivato modalità di accesso virtuale all’offerta attraverso utilizzo di siti internet e canali social, proponendo anche programmazioni dedicate anche a materiali d’archivio mediante streaming, incontri laboratoriali e moduli didattici online, videoconferenze, dirette web, visite virtuali, cataloghi online e podcast, ecc.

Nelle prossime settimane partirà un’ulteriore fase di monitoraggio del settore che comprenderà anche la rilevazione dei tempi e delle modalità delle riaperture e del riavvio delle attività e delle relative criticità. Il nuovo questionario sarà disponibile sui canali web della Regione e sarà compilabile entro il 31 luglio, previa registrazione, da parte di tutti gli operatori della cultura dell’Emilia-Romagna.