Da Pat Metheny a Dave Holland. Stelle mondiali al Bologna Jazz Festival. Dal 25 ottobre al 26 novembre

18 ottobre 2019

Trentatré giorni di concerti tra teatri e club in nove comuni diversi, grandi stelle della musica afroamericana, guru e leader musicali provenienti da tutto il mondo, appuntamenti didattici, intersezioni tra discipline e un pubblico sempre più numeroso e più giovane. L’edizione 2019 del Bologna Jazz Festival è pronta ad aprire le porte dal 25 ottobre al 26 novembre, sotto l’egida “visiva” di Altan che ne firma eccezionalmente l’immagine con una serie di disegni originali per l’immagine del BJF 2019 in sinergia con il Festival di fumetto BilBOlbul.

Al centro della rassegna i grandi appuntamenti in teatro, inaugurati il 25 ottobre all’Unipol Auditorium dal trio capitanato dal grande pianista Fred Hersch, a cui fa seguito Dianne Reeves, una delle ultime dive jazz (31 ottobre, Teatro Duse), il Cross Currents Trio del bassista Dave Holland, del virtuoso delle tabla Zakir Hussain e del sassista Chris Potter, in scena l’8 novembre all’Unipol Auditorium. Sullo stesso palcoscenico il 15 novembre arriva un’icona vivente della musica brasiliana, il polistrumentista Hermeto Pascoal, che traduce energia vitale pura in suono jazz. E un’icona è anche il chitarrista Pat Metheny che il 26 novembre al Teatro EuropAufitorium (dove l’1 novembre suonano Stefano Bollani e Chucho Valdés) torna al Bologna Jazz Festival con un trio che promette di muoversi a ‘stile libero’ nel repertorio del carismatico chitarrista da record, vincitore di una ventina di Grammy Awards.

Tra Bologna e Ferrara si scatena intanto la vita da jazz club tra Cantina Bentivoglio, Bravo Caffè, Jazz Club Ferrara, Binario 69 e Mercato Sonato. Tra gli ospiti della prima venue lo ZZ International Quartet, il trio del pianista Barry Harris, il trombettista Dave Douglas e il pianista Uri Caine, il pianista Simone Graziano, il trombettista Diego Frabetti, e la band Plankton della sassofonista Helga Plankensteiner. Alcuni di loro replicano al Jazz Club Ferrara, che tra gli appuntamenti originali accoglie anche Fabrizio Bosso e Giovanni Guidi, il trio New Things del pianista Franco D’Andrea, la Tower Jazz Composers Orchestra, Italuba, Horacio “El Negro” Hernandez, il pianista Aaron Parks con il quartetto Little Big e il chitarrista David Torn, con Tim Berne al sax. Tra le new entry della mappa del festival c’è poi il Camera – Jazz & Music Club, dove sono annunciati i concerti del miglior “mainstream”, ovvero del trio della pianista e cantante Dena DeRose, del quartetto del trombettista Tom Kirkpatrick, del trio del pianista Michael Weiss, del quartetto all stars con Piero OdoriciEric ReedDezron Douglas e Roberto Gatto.

Tra i molti concerti nell’area metropolitana e fuori provincia (quest’anno si arriva fino a Medicina) da segnalare almeno la presenza del trombettista, asso del jazz avanzato, Rob Mazurek ad Anzola dell’Emilia e del quartetto Cinema Italia che riunisce a Castel Maggiore alcuni protagonisti del jazz nazionale come Rosario Giuliani, Luciano Biondini, Enzo Pietropaoli e Michele Rabbia.

Si arricchiscono infine i progetti didattici, a partire dalla settima edizione del progetto Massimo Mutti, che tra le varie attività prevede la consegna di un Premio consistente in borse di studio per i corsi internazionali di perfezionamento estivi 2020 realizzati dalla Fondazione Siena Jazz – Accademia Nazionale del Jazz. Si segnala poi il convegno Scrivere la Musica con relatori provenienti dal mondo del giornalismo e degli studi musicali come Giordano MontecchiStefano ZenniPino Sau­loCarlo Massarini, Marco Molendini, la tradizionale masterclass dello storico pianista Barry Harris alla Cantina Bentivoglio, le lezioni musicali Jazz Insights con Emiliano Pintori, un workshop del noto fotografo di jazz Pino Ninfa (abbinato alla sua mostra fotografica), la presentazione della graphic novel Io sono Michel Petrucciani (Edizioni Curci), con gli autori Vanni Masala e Marilena Pasini, assieme ad Alexandre Petrucciani Flavio Boltro.

Il concerto del 30 ottobre all’Antoniano e quello del 25 novembre alle Cucine Popolari con il duo formato proprio dal trombettista Flavio Boltro e il contrabbassista Stefano Senni saranno invece i momenti culminanti del nuovo Progetto Welfare “Note di Solidarietà”, che intende coinvolgere (e finanziare con l’intero incasso delle serate a offerta libera) i centri di aggregazione dei senza fissa dimora e delle persone con necessità primarie a Bologna.

Il Bologna Jazz Festival è organizzato dall’Associazione Bologna in Musica con il contributo di Regione Emilia-Romagna, Comune di Bologna, Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, Fondazione Carisbo, Gruppo Unipol, Tper, Città Metropolitana di Bologna, Bologna Città Creativa della Musica Unesco e del main partner Gruppo Hera.