‘Pelle’. Ferite, legami e identità al centro di perAspera 11

Dal 16 al 23 settembre a Bologna e nell’Area Metropolitana

10 settembre 2018

È sul terreno della relazione tra le persone e gli spazi pubblici, urbani, antichi, dismessi, non deputati all’arte, che si gioca buona parte della partita del contemporaneo. Ridisegnare i rapporti, invitare i cittadini a riappropriarsi della città e del proprio corpo in rapporto al contesto sociale, consegnare nuovi punti di vista su spazi segnati dalla storia attraverso opere che ne riaccendano fuochi, ricordi, vitalità. Così perAspera, festival multidisciplinare di arti contemporanee diretto da Ennio Ruffolo e Maria Donnoli, per la sua undicesima edizione, dal 16 al 23 settembre 2018, ha invitato dieci artisti a interpretare dieci luoghi pubblici e storici della città di Bologna e dell’Area Metropolitana, attraverso performance e installazioni, cortometraggi, pratiche filosofiche, danza, talks e musica elettronica.

Partendo dal tema di riferimento, ‘pelle’, il progetto si tuffa nella materia più viva dell’attualità, indagandone ferite, legami, identità e corpi. Temi intorno a cui, tra l’altro, verte l’unico incontro della rassegna, ospitato il 20 settembre alle 17, nel quattrocentesco Palazzo Malvezzi. Nella magnifica Sala dello Zodiaco, la ricercatrice Mariella Popolla e la regista e attivista Fran Stable, discuteranno del potenziale di sovversione e ridefinizione di corpi e confini oggi fortemente appannaggio delle espressioni più sperimentali e avanzate di performance e cinema.

Nel cuore di una grande ferita ancora aperta nasce Monte Sole, lavoro di Fabrizio Favale/ Le Supplici, commissionato al coreografo da perAspera per il Parco Storico di Monte Sole, a Marzabotto. Il debutto in anteprima mondiale è il 21 settembre alle 18, quando cinque corpi danzeranno, senza ornamenti, nel silenzio di un luogo segnato da un eccidio che ancora lascia senza parole. Due danzatori sopravvissuti al naufragio troveranno invece rifugio nella sottrazione dal mondo, che non è morte, ma possibilità di una nuova nascita, ne La Pancia della Balena della compagnia bolognese DNA di Elisa Pagani, in scena il 18 settembre alle 20 nella settecentesca Villa Smeraldi di Bentivoglio.

 Ampio spazio è riservato all’arte visiva e installativa. Per La nuca è un mistero per l’occhio, video-installazione nata su commissione di perAspera, il collettivo multimediale 7-8 chili esplora il concetto di limite, reale e simbolico, economico, morale, fisico, materiale, attraverso interviste agli abitanti, e ai passanti dell’area del Mercato Albani, luogo emblema del processo di rigenerazione della Bolognina. Il documentario verrà proiettato al mercato stesso il 17 settembre, dalle 8,30 alle 14 e dalle 18,30 alle 22.

Il 19 settembre alle 19.30, alla galleria Adiacenze di Bologna, Noemi Diamantini presenta invece VKproject, un progetto site specific dedicato allo spaventoso fenomeno del Blue Whale Challenge, in cui la giovane artista visiva riflette sui corpi fragili degli adolescenti per rivendicarne la sacralità. Il suicidio, prova finale del macabro gioco della morte online, si trasforma così in una magica sospensione di corpi sui tetti della città.

Il 22 e 23 settembre, a Grizzana Morandi, in Perle Mon Amour, Ivana Ruffolo circonderà la Casa Museo Giorgio Morandi di una enorme collana di perle giganti, metafora di come una ferita impossibile da espellere (proprio come accade alle ostriche) possa diventare accoglienza e sublimazione, fino a produrre grande bellezza. E proprio a partire dall’installazione dell’artista cosentina, Filò, start-up dell’Università di Bologna, il 22 settembre propone due appuntamenti, ai Fienili del Campiaro, con pratiche filosofiche sui temi dell’identità e dell’appartenenza, una alle ore 10 per gli adulti e una alle 11.30 per i ragazzi tra gli 8 e i 12 anni. Nel frattempo, sempre il 22 settembre, alle 19.30, alle Serre dei Giardini Margherita va in scena la performance audio-video Alle Rocce di BST, basata invece sul principio poetico-compositivo della sottrazione, ispirato all’impassibilità delle rocce, e quindi metaforicamente dedicato a chi ha il coraggio della resistenza.

Intorno alle parole chiave di limite, resistenza, sottrazione, si snodano anche i due appuntamenti con la musica e il cinema. Il musicista Vincenzo Scorza, artista abile nel creare numerose, fragili, identità con la sua musica elettronica, il 16 settembre alle 21, nello spazio eLaSTiCo faART di Bologna, presenta in anteprima il live Frame / Texture / Dots, per il quale si auto-impone come dispositivo un piccolo sistema modulare analogico; gli stessi temi ritornano il 20 settembre alle 20.30 allo SpazioAltrove, nella selezione di cortometraggi dell’Hacker Porn Film Festival, rassegna nata a Roma per dare visibilità alle produzioni indipendenti focalizzate sulla narrazione del corpo e sui suoi molteplici linguaggi.

L’ingresso a tutti gli appuntamenti in programma è a contributo libero, con tessera associativa gratuita. PerAspera 11 è realizzato con il contributo di Regione Emilia-Romagna, del Comune di Bologna e della Città Metropolitana di Bologna e fa parte del cartellone di Bologna Estate.