Piccola grande Aida. Al Verdi di Busseto rivive l’allestimento di Zeffirelli

26 settembre 2019

Con poco più di trecento posti, e solo sette metri di boccascena, il Teatro Verdi di Busseto è uno dei più piccoli teatri d’opera al mondo. Eppure, proprio in quello scrigno magico incastonato nelle terre di Giuseppe Verdi, Franco Zeffirelli decise, nel 2001, per il centenario verdiano, di allestire la più maestosa, monumentale delle opere del Maestro: Aida. “Penso, e ne ho avuto conferma dalla notorietà internazionale e dal successo che ebbe lo spettacolo a Busseto, e nei tanti teatri dov’è stato poi presentato – ha raccontato il regista nella sua autobiografia – che davvero quell’Aida piccola e prodigiosa sia il più riuscito e più felice spettacolo d’opera che abbia mai creato. Tutto era visto come attraverso una lente d’ingrandimento su quel minuscolo palcoscenico: non sfuggiva né un batter d’occhio né un gesto. L’impatto emozionale della delicata, struggente storia d’amore, finalmente finì per trionfare. Il trionfo più ambito per me. Non so se sarò mai più capace di fare un’altra volta pieno centro come feci con questa Aidina, piccola piccola ma immensamente grande”.

 Grazie a un accordo con la Fondazione Franco Zeffirelli, lo storico allestimento della Fondazione Arturo Toscanini torna adesso a rivivere a Busseto, con i magnifici costumi di Anna Anni ripresi da Lorena Marin, le luci di Fiammetta Baldiserri e le coreografie di Luc Bouy, in una ripresa ad opera di Stefano Trespidi al debutto il 27 settembre (con recite il 30 settembre, e il 4, 6, 9, 10, 13, 16, 18, 20 ottobre), nel cartellone del Festival Verdi 2019. Imperdibile l’occasione di rivivere le atmosfere da kolossal disegnate dal regista che, in uno spazio tanto piccolo, necessariamente fanno leva sull’immaginazione tramite la composizione di magnifici tableaux che rimandano all’Egitto grandioso in cui si consuma l’amore impossibile della principessa etiope per il comandante supremo dell’esercito egizio che la tiene prigioniera, raccontato in musica da Verdi su libretto di Antonio Ghislanzoni. Nel ruolo della protagonista si alterneranno Maria Teresa Leva, Natalie Aroyan e Burcin Savigne, mentre Bumjoo Lee e Denys Pivnitskyi si passeranno il testimone del ruolo del comandante Radames, e Andrea Borghini e Krassen Karagiozov quello di Amonasro; negli altri ruoli principali Daria Chernii e Maria Ermolaeva, Dongho Kim e Andrea Pellegrini, e Renzo Ran; in quelli minori Manuel Rodríguez, Luana Grieco e Chiara Mogini, tutti e tre allievi dell’Accademia Verdiana.

Sul podio dell’Orchestra e del Coro del Teatro Comunale di Bologna (guidato dal maestro Alberto Malazzi), ci sarà Michelangelo Mazza, che nelle note di direzione sottolinea la sua vocazione a dare la massima importanza al testo e alla partitura, alla storia da raccontare, molto più che alle aspettative e alla tradizione degli allestimenti. “Da questo punto di vista – scrive infatti Mazza – seguire le indicazioni di Verdi è davvero esaltante, tanto più per me che sono parmigiano e Verdi naturalmente l’ho sempre vissuto e sentito in modo particolare. Ritengo che la fortuna di un allestimento si basi sull’unità di intenti che si forma fra regista, direttore, orchestra e tutto il cast. Perciò tendo sempre a uno spirito di collaborazione con i registi, che in genere è sempre fruttuoso”.

 Aida è realizzata in coproduzione con la Fondazione Teatro Comunale di Bologna e in collaborazione con OperaLombardia, 57° Concorso Internazionale Voci Verdiane Città di Busseto e Accademia Verdiana del Teatro Regio di Parma.