Piccolo Artù e Mago Merlino per Regio Young

In prima assoluta al Teatro Regio di Parma il 9 dicembre

07 dicembre 2018

La spada nella roccia, nuova produzione d’opera per l’infanzia ispirata all’omonimo romanzo dello scrittore britannico Terence Hanbury White, commissionata dal Teatro Regio di Parma e realizzata in coproduzione con Teatro Comunale di Bologna e Royal Opera House Muscat con la regia di Andrea Bernard e la musica di Concetta Anastasi su libretto di Ziki Paki, debutta al Regio di Parma nell’ambito di Regio Young. Dopo due matinée dedicate alle scuole (giovedì 6 e venerdì 7 dicembre), domenica 9 dicembre l’opera va in scena per le famiglie (alle 15.30 e alle 18.00).

Il nuovo allestimento – con le scene di Alberto Beltrame, i costumi di Elena Beccaro, i movimenti coreografici di Marta Negrini, le luci di Giorgio Valerio e i video di Marco Usuelli – è dunque una fiaba cavalleresca, un’incantevole rivisitazione della leggenda di Re Artù e del suo precettore, Mago Merlino, qui interpretato da Sergio Basile. Oltre a vestire i panni di Merlino, l’attore napoletano è anche la voce narrante di quelle fantastiche avventure risalenti all’infanzia del futuro re Artù. E’ un’infanzia attraversata da mille peripezie che il giovanissimo Arturo, semplice di cuore, buono e leale, affronta penetrando nei segreti dell’acqua, della terra e dell’aria e facendo scoperte sempre sospese tra realtà, sogno e magia, fino alla grande prova: per ottenere il trono, deve estrarre una spada conficcata in una roccia, cosa possibile – come aveva annunciato il mago Merlino – solo a colui che è “il vero re”.

“L’opera è una parabola del percorso che ogni bambino deve compiere per diventare adulto – racconta il regista Andrea Bernard. – La storia è quella del giovane Arturo, figlio adottivo di Ser Ettore, che pur non avendo diritto al cavalierato, attraverso diverse avventure è nominato cavaliere e infine incoronato re. Un vero e proprio viaggio iniziatico grazie al quale Artù scoprirà se stesso, le sue forze e le sue debolezze, comprendendo quali sono i valori della vita e riuscendo così a seguire il suo destino. Ho deciso quindi di ambientare la vicenda in un campo estivo, al limitare di un bosco: il ritorno alla natura, l’esplorazione diventano simbolo della curiosità che si deve avere verso ciò che è oscuro ma anche magico, ciò che ci spaventa ma che ci può rendere più forti, fino a farci diventare adulti. Le tende del campo, i tornei, i giochi, le lezioni fanno da contorno alle vicende di questo ragazzino che, grazie all’aiuto di uno strano mago e del suo saggio amico gufo, conoscerà la bellezza della crescita e della responsabilità delle scelte. Insieme faremo un viaggio che è scuola di vita, in una foresta sconosciuta che tutto nasconde e tutto permette. Persino di diventare re.”

Sul podio dell’Orchestra del Liceo Musicale Bertolucci e del Coro di voci bianche della Corale Giuseppe Verdi, preparato da Beniamina Carretta, Stefano Franceschini dirige un cast di giovani cantanti composto da Laura Catrani (Arturo), Luana Grieco (Madama Jessica/Gatto), Luca Vianello (Ser Gromolo), Dielli Hoxha (Ser Ettore/Luccio), Claudio Zazzaro (Ser Caio/Topo) e Gianni Giuga (Ser Palledoro/Gufo).

La durata complessiva dell’opera, consigliata a partire dai sette anni, e di 1 ora 15 minuti circa, senza intervallo.

Domenica 9 dicembre – alle 14.30 – al Regio si terrà un laboratorio didattico per le famiglie, con spunti e suggerimenti per preparare i giovani spettatori a vivere l’emozione dell’opera.

Per informazioni e prenotazioni: tel. 0521.203949 –  educational@teatroregioparma.it.