È polacco, visionario e stimato in tutta Europa il futuro direttore di Santarcangelo Festival. Tomasz Kireńczuk dirigerà il triennio 2022-24

03 febbraio 2021

Si chiama Tomasz Kireńczuk, è polacco, ha trentasette anni ed è curatore, attivista, drammaturgo e critico teatrale. Sarà lui a dirigere Santarcangelo Festival nel triennio 2022-2024. Dopo l’intensa parentesi targata Motus, che causa pandemia ha spalmato i festeggiamenti per il cinquantennale su due edizioni della kermesse (2020-21), dal prossimo agosto a guidare uno dei festival italiani più longevi e apprezzati in Europa arriva dunque un nuovo direttore dal profilo internazionale. Santarcangelo prosegue così nel solco già tracciato con il triennio curato da Eva Neklyaeva (affiancata in seconda battuta da Lisa Gilardino), scegliendo un direttore che ha tutte le carte in regola per consentire al festival di aprirsi ancora di più ad artiste e artisti provenienti da ogni parte del mondo e di intrattenere fertili dialoghi sulle innovazioni della scena internazionale e sulle istanze artistiche, politiche e sociali che le caratterizzano.

Fondatore di Teatr Nowy a Cracovia nel 2008, divenuto in poco tempo uno tra i principali centri di produzione teatrale indipendente in Polonia, Kireńczuk (che peraltro ha trascorso un periodo di studio a Roma) è stato collaboratore, programmatore e curatore dal 2011 al 2019 per Dialog – Wrocław International Theatre Festival, uno dei più significativi appuntamenti del panorama europeo. Si è concentrato negli anni sul lavoro con giovani artiste, artisti e compagnie, inaugurando nel 2018 il Laboratorio del Nuovo Teatro, un programma dedicato alla formazione che si impegna a fornire mezzi di produzione e totale libertà di creazione a gruppi emergenti. A nominarlo, al termine di un lungo processo di selezione partito da una call pubblica lanciata nel dicembre 2019, il CdA di Santarcangelo con la consulenza di Roberto Naccari – direttore generale di Santarcangelo dei Teatri, e lo sguardo esterno di Francesca Corona – consulente artistica del Teatro India di Roma e Matthieu Goeury – coordinatore artistico del Kunstencentrum Vooruit a Ghent in Belgio.

“Tomasz è un operatore che ha dimostrato capacità di difendere l’indipendenza artistica del proprio festival di fronte ai tentativi di censura e di pressione politica nel suo paese di origine – ha dichiarato il CdA – è una figura in grado di raccogliere l’eredità di un Festival che sta celebrando i primi cinquant’anni di vita e che continua ad evolversi fedele alla sola necessità di cambiare, grazie alla frequente rotazione della direzione artistica che consente di esplorare nuove strade e abbracciare nuove visioni”.

Dal canto suo il neodirettore ha voluto commentare la sua nomina offrendo fin da subito un saggio della sua visione: “Cosa significa realizzare un festival teatrale in un mondo così incerto e iniquo come quello di oggi? Cosa significa organizzare un festival teatrale quando registriamo ovunque non solo limitazioni alla libertà ma anche l’emarginazione dell’arte contemporanea, indipendente e di ricerca? È prima di tutto un privilegio, perché il Festival ci permette di mettere a fuoco questioni politiche e sociali marginali nel dibattito pubblico. È un grande privilegio anche perché il Festival ci dà la possibilità non solo di immaginare un futuro più equo e giusto, ma soprattutto ci offre gli strumenti per renderlo possibile. È così che vedo il mio lavoro per Santarcangelo Festival, uno degli appuntamenti più innovativi del panorama europeo, casa per molte artiste e artisti. Farò del mio meglio non solo per preservare ma anche per rafforzare questa sua unicità, per creare un vero spazio d’incontro per diverse sensibilità e dialogo tra i diversi modi di vivere e pensare il contemporaneo. Sono consapevole che la gestione di un Festival come quello di Santarcangelo sia legata al senso di responsabilità circa lo sviluppo delle arti performative in Italia: credo che questo impegno sia particolarmente importante oggi che la comunità artistica italiana è brutalmente toccata dagli effetti sociali ed economici della pandemia. Le esperienze dell’ultimo anno, pieno di solitudine, ci hanno ricordato radicalmente la forza della comunità, il bisogno di essere insieme e il significato della speranza e dei sogni. Credo che Santarcangelo Festival nel triennio 2022-24 diventerà un luogo in cui ritrovare proprio questi segni: comunità, vicinanza e speranza.”