Quattro parole per pensare il presente. Al via il secondo atto de La parola soffiata

Dal 17 gennaio alle 21 per Agorà online

16 gennaio 2021

Saranno Angela Malfitano, Maurizio Cardillo, Anna Amadori e Pietro Babina i protagonisti del secondo ciclo de La parola soffiata, rassegna di letture sonore in diretta che per quattro domeniche alle 21 (17 e 31 gennaio, 7 e 21 febbraio) porterà come un soffio le voci di attori e attrici direttamente nelle case degli spettatori. Ancora una volta si annodano attorno alla parola le produzioni originali di Agorà. La stagione diffusa nei Comuni dell’Unione Reno Galliera porta d’altronde la firma di una curatrice e direttrice artistica, Elena di Gioia, che dalla letteratura ha tratto molti dei suoi progetti speciali tra cui il dirompente Focus Jelinek che ha portato la scrittura dell’autrice austriaca Premio Nobel in ben quattordici città dell’Emilia-Romagna.

Testi teatrali e letterari, miti, riscritture, versi poetici (la parola, insomma, in tutte le sue possibili declinazioni) sono protagonisti anche del progetto La parola soffiata nato dal periodo pandemico, che ha visto la luce nella prima parte della stagione con il coinvolgimento di Francesca Mazza, Marco Cavicchioli, Francesca Ballico e Oscar De Summa e che prosegue adesso con altri quattro artisti straordinari che si avvicenderanno ai microfoni di Agorà portando parole e autori del cuore su Zoom. Per collegarsi alle dirette è necessario prenotare entro le ore 20.30 tramite il sito di Agorà.

Si parte il 17 gennaio con la parola “magia”, scelta da Angela Malfitano che proporrà un viaggio attraverso i testi di Maestri che riassumono l’essenza dell’artista-mago, da Jung a de Berardinis. Per raccontare la potenza cieca ma anche creatrice del “furore”, il 31 gennaio Cardillo attingerà a due capolavori letterari, Furore di John Steinbeck e La Vita Agra di Luciano Bianciardi. L’appuntamento del 7 febbraio è invece con Anna Amadori, che consegna al pubblico un racconto sul valore del viaggiare “controtempo” con transiti essenziali in Franz Kafka, Elias Canetti, László Krasznahorkai e Cristina Campo. Conclude il ciclo Pietro Babina, che il 21 febbraio tesserà una trama attorno a un esercizio antico oggi tutto da riscoprire: lo “stoicismo”, l’arte di restare indifferenti di fronte alle cose.