Resistere al male. Pro e Contra di Archivio Zeta

Dal 13 luglio al 18 agosto al Futa Pass

11 luglio 2019

“L’Europa è un cimitero e nient’altro”. A dirlo è stato Fëdor Dostoevskij, dopo un lungo viaggio nell’Europa dell’Esposizione universale londinese, che lo scrittore russo ha intrapreso nel 1862 e che lo ha trasformato in un “uomo del sottosuolo”. Per il cinquantennale dell’inaugurazione del Cimitero militare germanico Futa Pass, Archivio Zeta ripercorrerà la stessa discesa, quello sprofondamento nell’attraente bassezza di un mondo ormai ridotto a tecnica, ambientando il nuovo lavoro, Pro e contra, prima tappa di ricerca sull’opera di Dostoevskij, nel più grande sacrario tedesco della Seconda guerra mondiale in Italia. Un palcoscenico unico al mondo, un Teatro di Marte a forma di spirale bruscamente interrotta, dove la compagnia fondata da Gianluca Guidotti e Enrica Sangiovanni realizza i propri spettacoli itineranti, alla luce del tramonto, da sedici anni. Le repliche in programma sono molte, ventitré dal 13 luglio al 18 agosto (sempre alle 18).

Dopo gli anni dedicati alla tragedia greca e gli excursus in mondi letterari canonici della modernità, come quello di Pasolini, Ibsen e Shakespeare, quest’anno la ricerca sulla natura umana duale, ovvero su quella “zona grigia” descritta da Primo Levi, nume tutelare del lavoro della compagnia, passa attraverso i testi di uno dei più grandi scrittori di fine Ottocento. In particolare, dalla voce dei due registi e attori, e di Antonia e Elio Guidotti, Alfredo Puccetti, Andrea Sangiovanni, Alessandro Vuozzo, sulla solita raffinata partitura sonora di Patrizio Barontini, si sentiranno echi e frammenti de Il sogno di un uomo ridicolo, e di alcune scene de I fratelli Karamazov, tratte soprattutto dal libro V della parte II, che nel romanzo si intitola appunto Pro e contra.

Lo spettacolo, infatti, è un viaggio nell’universo dello scrittore, alla ricerca dei pro e dei contra, delle domande ultime, un attraversamento di quel campo di battaglia – che è la vita – in cui bene e male lottano all’ultimo sangue, sotto la cattiva stella onnipresente delle false coscienze. “Volevamo che queste voci-idee risuonassero nel cimitero – spiegano i registi –: che cosa è permesso? si può moralmente andare al di là del bene e del male? come possiamo misurare la nostra libertà? davanti a chi inchinarsi? Queste domande anteriori si abbattono sul coro silenzioso dei caduti. In ogni spettacolo convochiamo questo coro e gli poniamo domande. Il coro muto riflette le stesse domande al nostro tempo, nel nostro teatro di Marte”. D’altronde, la questione del bene e del male, o meglio della possibilità, ancora, nonostante tutto, di trovare quella bontà che persiste come “granello radioattivo sbriciolato nella vita”, anima da sempre la ricerca di Archivio Zeta, come struttura poetica fondamentale, slancio etico e filosofico irriducibile da cui muove ogni ricerca.

Intorno a questi stessi temi si snoda anche la seconda edizione di Antigonellacitta, un progetto parallelo che gli artisti hanno ideato in collaborazione con la Biblioteca delle Donne di Bologna e l’Associazione Orlando, per riflettere sulle declinazioni contemporanee della figura di Antigone, e che si svolge al Chiostro di Santa Cristina nei quattro lunedì di luglio alle 19.15. “Dialoghi, solchi, nessi, libri e attraversamenti” è il sottotitolo di una minirassegna di appuntamenti a ingresso libero che tra discorsi e letture toccano da diversi punti di vista la questione della resistenza. Si è parlato infatti di malattia con La Postura delle Vocali, azione teatrale ispirata all’opera di Anna Maria Farabbi, esito del laboratorio di Archivio Zeta con pazienti e familiari di Oncologia Ginecologica del Sant’Orsola (1 luglio) e raccontata Antigone ai bambini con un racconto/laboratorio del Collettivo Progetto Antigone curato da Letizia Quintavalla e Renata Palminiello (8 luglio). Nei prossimi appuntamenti si viaggerà nella scrittura di Anna Maria Ortese che usa le parole per rivoltarsi contro la vita, con Monica Demuru e Lorenzo Pavolini (15 luglio, alle 19,15); si rifletterà sulla “scintilla educativa del contrapporsi” a partire dal libro di Vanessa Roghi sul potere delle parole di don Milani (22 luglio, alle 19,15).