Riabbracciare il grande pubblico. Al via i cartelloni di ERT nei teatri di Bologna, Modena, Vignola e Cesena

10 settembre 2021

Dopo i tanti progetti “pandemici”, gli slalom tra restrizioni, lockdown e riaperture e una ricca programmazione estiva negli spazi all’aperto, per ERT Fondazione, Teatro Nazionale dell’Emilia-Romagna, è tempo di riportare la propria funzione culturale e aggregatrice nei cardini del tessuto urbano ordinario della regione. Tornare al centro della vita pubblica delle città, insomma, e incontrare il pubblico ogni sera nei propri teatri: quattro in tutto, al momento, poiché il Dadà di Castelfranco Emilia è ancora in ristrutturazione mentre Passioni e Moline dovranno aspettare il 2022. L’autunno/inverno di ERT si snoderà tra l’Arena del Sole di Bologna, lo Storchi di Modena, il Bonci di Cesena e il Fabbri di Vignola con quattro cartelloni che comprendono ben centoundici titoli diversi, con quaranta produzioni (di cui venti prime) e settantuno ospitalità. Un programma ricchissimo, che recupera la quasi totalità degli spettacoli annullati durante l’ultimo anno e mezzo e rilancia su percorsi nuovi. E se nelle ultime due stagioni a firma Claudio Longhi, ERT s’interrogava sull’eredità del secolo scorso e sulle narrazioni possibili nel presente attraverso una ricognizione delle più interessanti esperienze registiche nazionali e internazionali, il timone del neo-direttore artistico Valter Malosti – la cui firma sarà per forza di cose ancor più visibile a partire dal 2022 – punta verso un teatro inteso come offerta il più possibile ricca e diversificata, adatta per tutti: un teatro come bene pubblico. Del grande pubblico, e non solo delle nicchie di appassionati, ricorda Malosti citando Leo de Berardinis, durante una inedita conferenza stampa che dopo i saluti istituzionali lo ha visto impegnato al microfono in una sorta di monologo che legava pensieri sull’Afghanistan, sul teatro che verrà e brani da Primo Levi ed Edward Bond.

“Nella mia visione – ha raccontato il regista e direttore – un teatro pubblico deve assumersi un rischio artistico e culturale sempre più alto, dando la possibilità agli artisti, nuovi talenti o maestri riconosciuti che siano, di cui questa regione è intensamente popolata, di sperimentare e incontrare il pubblico”.

Prezioso da questo punto di vista il ritorno del grande teatro internazionale. Rimandato al 2022 il festival Vie, crogiolo internazionale di ERT di cui restano per ora solo due tracce, si attendono però già in stagione maestri e maestre del calibro di Christoph Marthaler, Angèlica Liddell, Sergio Blanco, Matthew Lenton, Tiago Rodrigues e Pascal Rambert. Grazie a un progetto ereditato dal festival Atlas of Transitions si vedrà poi il debutto del nuovo lavoro di Lola Arias attorno al quale si compone un percorso speciale sulla maternità con grandi scrittrici e artiste italiane.

Sul fronte del teatro italiano si gioca invece tutto sul “crinale sottile e impervio che separa la tradizione dalla ricerca”, tema caro a Malosti, convinto che “la chiave di volta sia oggi rimettere al centro l’attore”.  Di grandi attori e attrici ce ne saranno in effetti tantissimi e tutti arcinoti come Fabrizio Gifuni, Carlo Cecchi, Silvio Orlando, Umberto Orsini, Franco Branciaroli, Elisabetta Pozzi, Natalino Balasso, Enzo Vetrano, Stefano Randisi, Anna Della Rosa, Isa Danieli, Sandro Lombardi, Renato Carpentieri, Vinicio Marchioni, Sonia Bergamasco, Federica Fracassi, Manuela Mandracchia, Fausto Paravidino, Enrico Ianniello e davvero molti altri, così come non mancano nomi più noti del piccolo e grande schermo, come Elio, Pif, Francesco Piccolo, Arturo Brachetti e Virginia Raffaele. Tra i maestri della regia si attendono invece Pippo Delbono, Romeo Castellucci, Andrée RuthShammah, Lisa Ferlazzo Natoli, Antonio Latella, Mario Martone, Rezza/Mastrella, Alessandro Gassmann e David Livermore tra gli altri. Una bella novità è l’arrivo in regione della performer e coreografa Michela Lucenti, che diventa artista associata e oltre a proporre alcuni suoi lavori curerà nel 2022 una rassegna internazionale di danza, “nell’intento – sottolinea il direttore – di iniziare un discorso sulla drammaturgia fisica perché la rivoluzione è ripartire dal corpo, dalla sua libertà animale e sacra”.

Un occhio di grande riguardo, così com’è sempre stato nelle ultime stagioni di ERT, è rivolto alla drammaturgia contemporanea, con i nuovi lavori di Roberto Latini, de lacasadargilla, di Fabrizio Sinisi, di Marta Cuscunà, del Teatro Valdoca, di César Brie e Antonio Attisani, di Alessandro Serra, di Roberto Andò, di Fausto Paravidino, di Andrea De Rosa e di Carmelo Rifici ma anche di Alessandro Berti, di Laminarie e di Giorgina Pi, senza dimenticare i più giovani e già affermati artisti bolognesi di Kelper-452, i ravennati ErosAntEros e Le notti di Emilia, vincitori del recente Bando Radar di ERT. Dalla letteratura e dai classici della drammaturgia teatrale, altro filone caro all’ERT negli ultimi anni, nascono invece gli spettacoli, tra gli altri, di Elena Bucci e Marco Sgrosso, Valerio BinascoSandro Lombardi e Federico Tiezzi, Fausto Russo Alesi, Giorgio Barberio Corsetti, Marco Solari e Alessandra Vanzi.

A due realtà artistiche del territorio che hanno fatto della Romagna una delle terre più feconde e di riferimento per il teatro contemporaneo, sono dedicate due personali. Una di queste è Fanny&Alexander: per festeggiare i trent’anni della compagnia fondata nel 1992 da Chiara Lagani e Luigi De Angelis si vedranno Sylvie e Bruno, tratto dall’omonimo libro di Lewis Carroll, Storia di un’amicizia, ispirato alla famosa tetralogia di Elena Ferrante e OZ, spettacolo-game tratto dai quattordici libri di Frank L. Baum. A Chiara Guidi, maestra del teatro per l’infanzia è dedicato invece il progetto Quête, che porta a Bologna due lavori dell’artista, insieme a un ricco calendario di altri eventi. Da non perdere, sempre sul fronte del teatro per i più giovani, lo speciale focus a Cesena su Emma Dante, che presenta tre dei suoi lavori dedicati ai più piccoli, mentre a Bologna viene riprogrammato il suo recente Misericordia. Progetti speciali sono dedicati anche a Pasolini, a cento anni dalla nascita, con spettacoli di Elena Bucci, Fabio Condemi e Ascanio Celestini, mentre a Fellini sono dedicati il nuovo lavoro di Deflorian/Tagliarini e due allestimenti firmati da Malosti.  Immancabili, sulla scia di una progettazione che viene dalla precedente direzione, attività culturali collaterali, progetti nelle scuole e la consueta attenzione alla formazione di nuove generazioni di attrici e attori.

L’attività di ERT è resa possibile grazie a Regione Emilia-Romagna, Comune di Modena, Comune di Cesena, Comune di Bologna, Comune di Castelfranco Emilia, Comune di Vignola, Fondazione di Modena, BPER Banca, Fondazione di Vignola, con il sostegno del Ministero della Cultura e di molti altri soci e partner.