Riparare le cose. La nuova stagione delle Briciole

A Parma, dal 12 gennaio al 2 maggio

12 gennaio 2019

“Accontentiamoci di riparare poche cose. Poche cose, è già molto. Una sola cosa riparata ne cambia altre mille.” Queste parole, pronunciate da una madre al figlio pronunciate da una madre al figlio e mutuate da un racconto di John Berger, sono il motto della nuova stagione del Teatro delle Briciole che punta su una  grande attenzione alla dimensione esperienziale, alla cura del preesistente. Il programma, strutturato in quattro rassegne, propone rappresentazioni teatrali dedicate a ogni fascia di età e un focus particolare sull’adolescenza e sull’Europa.

Una delle quattro rassegne, a lungo sperimentata Serata al Parco, abbozza un piccolo atlante del teatro di oggi, con alcuni tra gli artisti più aggiornati della scena contemporanea che nei loro lavori raccontano e reinventano il presente e riflettono sulla scrittura teatrale, su cosa significhi fare teatro oggi. La rassegna parte sabato 12 gennaio con il madrileno Nacho Flores e il suo Tesseract – circo in equilibrio, ovvero un nuovo funambolismo su cubi di legno. Lo spettacolo, una produzione Les Thérèses, fa parte di un progetto dal respiro europeo, “L’Europa a Parma, l’innovazione nel teatro per le nuove generazioni”, che porta a Parma artisti europei di spicco.

“Serata al Parco” continua con Macbettu, il 26 gennaio; nello spettacolo Alessandro Serra e Sardegna Teatro trasferiscono il Macbeth di Shakespeare nelle profondità ancestrali della cultura sarda, usando gli elementi del carnevale insulare come strumento per inscenare una ritualità dell’esperienza condivisa da attori e spettatori. Il 9 febbraio è la volta di Cous Cous Klan di Carrozzeria Orfeo, una tragicomica e surreale apocalisse che diventa anche un’ode alla resistenza e che va in scena con la regia di Gabriele Di Luca, Massimiliano Setti e Alessandro Tedeschi. Il 15 febbraio troviamo Overload di Sotterraneo, un gioco interattivo basato sul testo di Daniele Villa, che esplora le contraddizioni di una “società delle distrazioni digitali di massa”. In occasione della ricorrenza della Giornata internazionale della donna, l’8 marzo, sul palco delle Briciole arriva una produzione de La Corte Ospitale, R.osadieci esercizi per nuovi virtuosismi, con cui Silvia Gribaudi “osa”: osa scoprire nella danza – con la complicità di Claudia Marsicano – una bellezza non conforme.

Un posto per i ragazzi e Weekend al Parco sono le due rassegne per le scuole e le famiglie che mettono in scena e intrecciano forme espressive inconsuete, aperte alle contaminazioni di linguaggi, e spaziano dal circo e dalla clownerie al teatro di figura e al teatro d’oggetti, dalla recitazione al teatro fisico e alla musica, dall’arte figurativa alle tecnologie digitali, con un focus particolare sulla comunicazione delle emozioni. Tra nuclei tematici, il rapporto tra generazioni inteso come arricchimento reciproco, il coraggio e le prove da superare come mezzi di crescita personale, la scoperta di altre civiltà e di altre culture come strumenti di transizione dalla diffidenza alla curiosità.

Alle tre rassegne che compongono da molti anni la stagione, quest’anno si aggiunge una nuova nata, Punta al Parco, una rassegna di spettacoli dedicati agli adolescenti e realizzati con l’obiettivo di dare continuità alla loro esperienza di spettatori teatrali in quella fase particolare della crescita che sta tra l’abbandono dell’infanzia e l’avvicinamento all’età adulta. “Punta al Parco” alza il sipario sabato 19 gennaio, con uno spettacolo della compagnia Occhisulmondo. Si tratta di Un principe, spettacolo ispirato ad Amleto shakespeariano, con una drammaturgia che mette in evidenza, e a confronto con la realtà di oggi, il crollo di uno stato e il marciume di una società.

Il 2 marzo la “Punta al Parco” gioca in casa: il Teatro delle Briciole porta in scena Corti di carta di Riccardo Reina, “brevi esplorazioni di un materiale effimero quanto sorprendentemente resistente, forse destinato a scomparire, ma che ha dato forma alla civiltà umana in tutti i suoi aspetti”. Il 30 marzo arriva un altro spettacolo del progetto “L’Europa e Parma”: Invisible Lands (Terre invisibili) dei finlandesi Livsmedlet, un superbo esempio del teatro fisico con cui gli autori, Sandrina Lindgren e Ishmael Falke, raccontano il dramma dei migranti fondendo danza e teatro di figura e giocando con la nostra percezione della realtà, in un intreccio di figure in miniatura e corpi degli interpreti trasformati in scene viventi. Il 27 aprile sul palco della rassegna torna il Teatro delle Briciole con uno spettacolo diretto da Beatrice Baruffini: W – Prova di Resistenza

A marzo le rassegne saranno arricchite dalla sesta edizione del festival di teatro di figura Impertinente e a maggio dalla terza edizione di May days, incontro con la danza d’autore, mentre la consueta finestra sul Premio Scenario Infanzia viene inserita nel contesto di “Un posto per i ragazzi”.

Impertinente parte il 23 marzo con i catalani Agrupacion Senor Serrano e il loro Birdie, spettacolo che fonde video live, teatro d’oggetti e teatro fisico per riflettere su una società a due velocità e sul divario incolmabile che separa mondi confinanti. Si prosegue il 29 marzo con Invisible Lands della già citata compagna finlandese Livsmedlet; poi, il 30 marzo, con un’altra immersione nella cultura sarda, qui offerta dalla compagnia Is Mascareddas con Venti contrari, spettacolo di Donatella Pau diretto da Karin Koller che fa vivere sulla scena i pupazzi delle sorelle cagliaritane Coroneo, artiste-artigiane interpreti della Cagliari umiliata e offesa dai bombardamenti della Seconda Guerra mondiale. Il 6 aprile è la volta dell’intenso e toccante L’abisso di Davide Enia, una coproduzione Teatro di Roma, Teatro Biondo e Accademia Perduta Romagna Teatri dedicata al dramma dei migranti. Infine, il 13 aprile arriva Un eschimese in Amazzonia del Campo Teatrale, una coraggiosa riflessione sulla ricerca dell’identità che ha vinto l’ex aequo Premio Scenario 2017. Il testo è di Liv Ferracchiati, che cura anche la regia di questo spettacolo coprodotto da Teatro Stabile dell’Umbria, Centro Teatrale MaMiMò, Campo Teatrale e The Baby Walk.

La stagione delle Briciole 2018/19 vedrà in scena anche diciotto titoli di spettacoli di produzione, che poi saranno in tournée nei teatri e nei festival italiani ed europei. Sei le nuove produzioni al debutto: L’ospite, rivolto ai bambini dai tre anni e diretto da Daniel Gol, che racconta lo scompiglio innescato dell’ignoto assieme al desiderio dell’inesplorato; Wow, “un gioco di parola, uno scherzo fatto alla lingua scritta” rivolto ai bambini dai tre anni e diretto da Beatrice Baruffini; il capitolo conclusivo della trilogia “Storie sulle spalle” di Emanuela Dall’Aglio, che porta il titolo Gianni e il gigante e ripropone il meccanismo dell’abito magico quale contenitore di tutti gli elementi dello spettacolo (per bambini dai quattro anni); i viaggiatori nel tempo diretti da Sotterraneo nello spettacolo Men from the future, una proiezione immaginaria nei prossimi cinquant’anni (per bambini dai sette anni); Fa’ la cosa faticosa, diretto da Marta Dalla Via, lo spettacolo che parla dell’educazione allo sforzo e dello sforzo di educare (per i bambini dagli otto anni); Terry, diretto e interpretato da Davide Giordano, rivolto ai ragazzi dagli undici anni e focalizzato sul tema del bullismo, sulle sue possibili cause.

Luogo della visione, il Teatro delle Briciole è anche e sempre di più luogo da un lato dell’esperienza diretta del fare teatro e dall’altro della riflessione e del confronto di idee sul teatro. Numerose le iniziative di questo tempo oltre lo spettacolo, tra laboratori, corsi e incontri con gli artisti. Tra i laboratori segnaliamo Crescere spettatori curato da Altre velocità, Stati teatrali curato dalla coreografa Elisa Cuppini e dall’attore Savino Paparella e Corpo a corpo, un laboratorio di teatro fisico condotto da Agnese Scotti e Simone Evangelisti. Tra i corsi segnaliamo Animateria, dedicato alla formazione per operatore esperto nelle tecniche e nel linguaggio del teatro di figura e nato grazie ad una rete creata tra Teatro del Buratto, Teatro delle Briciole, Teatro Gioco Vita e Teatro del Drago con l’obiettivo di realizzare una Scuola Nazionale di Teatro di Figura. Incontrare il teatro di oggi, il corso curato da Roberta Gandolfi, esplora invece le dimensioni fondative dell’arte teatrale: la dimensione spazio-temporale, la narrazione scenica e la relazione tra attore e spettatore. Il momento della riflessione sul teatro viene valorizzato e alimentato anche dalle vetrine tematiche di libri allestite dalla Biblioteca di @lice durante “Weekend al Parco” e dagli incontri degli artisti con il pubblico di “Serata al Parco”, condotti da studiosi come Roberta Gandolfi, Martina Giuffrè, Vincenza Pellegrino, Marco Deriu.

Diverse attività del Teatro delle Briciole sono messe a fuoco con Pensare la città, un percorso di riflessione poetica sul tema della città e dei suoi abitanti in relazione ai luoghi e ai contesti urbani e architettonici. All’interno di questo percorso s’inseriscono due progetti, uno per adulti l’altro per bambini. Il primo, Panchine Parma, è curato da Elisa Cuppini e prende le mosse da una mappatura di luoghi della città e da un censimento delle panchine esistenti (con una raccolta di immagini, foto e video); poi prosegue con interviste ai cittadini e iniziative laboratoriali, in collaborazione con realtà associative che operano sul territorio. Il materiale raccolto sarà poi elaborato, selezionato e trasformato in uno spettacolo conclusivo. Il secondo progetto, Della Galleria Nazionale (non) capisco un tubo, è realizzato in collaborazione con il Complesso Monumentale della Pilotta e curato da Beatrice Baruffini. Si tratta di un percorso teatrale laboratoriale nel corso del quale un gruppo di bambini osserva e studia alcune delle opere esposte nella Galleria Nazionale; anche questo materiale verrà poi rielaborato e adattato ad un’azione scenica.