Robot Festival compie dieci anni

Dal 27 al 29 settembre al MAMbo, all’Ex-Gam e al Link

01 agosto 2018

Archiviata la preview del 15 settembre a Palazzo Re Enzo, è tutto pronto per l’apertura ufficiale della decima edizione di Robot Festival. Dal 27 al 29 settembre a Bologna torna il festival che celebra la musica da nightlife e quei posti che in tanti, di notte, hanno considerato casa, per un viaggio nel passato di club che non esistono più e che sono stati, spiegano gli organizzatori, “laboratorio di forme e idee, portale spalancato verso il futuro, catalizzatore di mutamenti cruciali i cui effetti si avvertono ancora adesso”.

Il cuore pulsante della rassegna batte all’Ex-Gam, uno spazio che ha fatto la storia, quello dove Francesca Alinovi, nel ’77, curò la Settimana della Performance che ospitò tra gli altri anche una giovane Marina Abramovic, per concludersi al Link, il club delle origini.

Tra gli ospiti di un’edizione che prova a coniugare riproposizione di suoni e stili e riconfigurazioni nel cuore del presente, certezze del passato, internazionali, e talenti del futuro, soprattutto italiani, spiccano i nomi di chi ha cambiato la musica elettronica legata alla pista da ballo. Primo fra tutti dj Andrew Weatherall, autore di remix ritenuti fondamentali per la storia del genere, producer in Sabres Of Paradise, Two Lone Swordsmen e da solista; tornando in Italia ritroviamo Daniele Baldelli, tra i dieci artisti che secondo The Guardian hanno innovato la musica elettronica, in quanto inventore del ‘cosmic funk’, un modo di intendere e trattare la musica inedito e ancora insuperato nel suo genere e Claudio Coccoluto, il simbolo dell’house italiana, che proprio ascoltando le ‘cassette’ mixate di Baldelli ha deciso di fare il dj. Produttore, dj, artista, noto soprattutto per i fluviali set di solo vinile. E poi Don Carlos, altra storia italiana che ha ridisegnato dalle fondamenta i confini dell’house; per l’occasione presenta “Paradise House”, escursione nei 30 anni di IRMA Records, storica etichetta discografica bolognese che ha saputo dettar legge indifferentemente in ambiti house, lounge, hip hop, acid jazz.

Tutto da scoprire è il djset esclusivamente su cassetta di Awesome Tapes from Africa, e le alleanze live della deep house di Midnight Conversation, l’italo disco da riviera romagnola anni ’90, aggiornata, di Capofortuna e il Jazz elettronico napoletano di Nu Guinea che per l’occasione incrocia le forze con la crew di dj Napoli Segreta in un live pensato ad hoc e in anteprima assoluta. Appuntamento speciale anche quello con Neon Chambers, una inedita collaborazione tra James Shaw aka Sigha e Kangding Ray, virtuosi della techno più sperimentale, per la prima volta insieme per una maratona di due ore di techno, sound design e sperimentazione. Caterina Barbieri torna con un live immersivo, Suz presenta l’album Crossroads in inedito assetto da ‘electro quintet’, il Quiet Ensemble torna invece a Robot con l’installazione site-specific Unshaped.

Mito del passato ma sguardo inevitabilmente rivolto al futuro per i più giovani.  Dall’Olanda arriva Young Marco con una collezione di vinili che rivaleggia con quella del serbo trapiantato a Düsseldorf Vladimir Ivkovic; da Londra si attende invece Ross From Friends, leader indiscusso della ‘lo fi house’, eccezionalmente in formazione live.  Dalla Grande Mela arriva Levon Vincent, con la sua house impegnata che rilegge la techno con un ritmo più lento ed Elena Colombi, vera celebrità di NTS Radio, il network più seguito in streaming dai giovani, perennemente in viaggio con la sua musica che fa della techno un oggetto alieno da decifrare, da Londra a  Tokio a Berlino, fino a Mosca e Vilnius, passando per Sao Paolo. Da Liverpool si attende invece Or:la, eclettica dj, producer e organizzatrice di eventi (suo il party itinerante “Meine Nacht” è incoronato da Mixmag come una delle 3 migliori serate al mondo). Da Berlino arriva infine Laurel Halo, americana trapiantata in Germania, che pubblica per l’inglese Hyperdub, che ha plasmato l’intero genere dubstep. Guardando tra i giovani di ‘casa’ invece, troviamo Federica Ferracuti alias Hu, cantautrice, producer e polistrumentista, che arriva dritta da JägerMusic Lab 2018. Luca Maria Baldini, in un live che unisce elettrica ed elettronica, DJ Rou& Lite Orchestra in un’alleanza che mescola contrabbasso, chitarra, drum machines e fiati in un ibrido afro jazz funk. Fuori da ogni possibile classificazione i virtuosi del theremin OoopopoiooO, l’oggetto volante non identificato di RBTX.

Per il party di chiusura, il ritorno dietro ai piatti di Trentemøller: un viaggio fino alle origini del suono dove si passa attraverso electro, techno, trip hop, tech house, ambient, disco, funky, post rock. Insieme a lui, da Londra Ross From Friends e da New York City Levon Vincent a rileggere la techno rallentandone le pulsazioni e Stomp Boxx, vincitore di JägerMusic Lab 2018.

ROBOT festival è un progetto dell’Associazione culturale Shape, promosso e sostenuto dal Comune di Bologna e dalla Regione Emilia-Romagna.