Rosa Winkel di Lenz. In scena l’Omocausto nazista

A Lenz Teatro di Parma, dal 23 al 28 aprile

18 aprile 2018

Lunedì 23 aprile a Lenz Teatro debutta Rosa Winkel, un nuovo capitolo dell’indagine performativa di Maria Federica Maestri e Francesco Pititto sul tema dell’Olocausto realizzato da Lenz Fondazione, con la consulenza scientifica dell’Istituto storico della Resistenza e dell’Età Contemporanea di Parma.

Il titolo, in italiano “Triangolo rosa”, si riferisce al lembo di stoffa (di colore rosa per spregio) cucito sulla casacca degli internati nei campi di concentramento per omosessualità maschile; lo spettacolo infatti racconta la deportazione e lo sterminio degli omosessuali, ovvero l’Omocausto, termine che riassume la tragedia dei 50.000 omosessuali internati nel corso del regime nazista tedesco. Il nucleo drammaturgico scelto da Lenz ruota attorno alla vicenda umana di Otto Peltzer, campione tedesco gay (uno dei più grandi mezzofondisti della storia dello sport) rinchiuso nel lager di Mauthausen dove rimase per cinque anni (fino all’arrivo dei militari americani) e dove fu costretto a correre per divertimento dei carcerieri, in salita e con un pesante fardello sulle spalle.

Il testo originale e l’imagoturgia sono di Francesco Pititto; Maria Federica Maestri invece firma l’installazione scenica, la regia e i costumi. Lo spazio scenico è ripartito in sequenze modulari variabili, formate da armadietti metallici che simboleggiano la duplice dimensione insita nello spogliarsi: lo smascheramento, la liberazione dall’involucro esteriore e al contempo il denudamento, inteso come perdita di identità, azzeramento dell’unicità e della differenza. Viene così raffigurata la doppia dinamica della drammaturgia, che alla pienezza corporea della identità omosessuale dell’atleta affianca la secchezza identitaria del corpo dell’internato, privato nel campo di sterminio di ogni segno sessuale.

Lo spettacolo, che si avvale delle musiche di ispirazione wagneriana create ad hoc dal compositore Andrea Azzali, vede in scena Valentina Barbarini, Giancarlo D’Antonio, Adriano Engelbrecht e Roberto Riseri.

Dopo il debutto del 23 aprile (alle 21.00), lo spettacolo sarà replicato fino al 28 aprile (da martedì 24 a venerdì 27 sempre alle 21.00; sabato 28 alle 18.00).

Nello spettacolo sono presenti scene di nudo integrale; perciò se ne consiglia la visione a un pubblico maggiore di 16 anni.

Rosa Winkel fa parte di un progetto permanente di ricerca drammaturgica e quindi di creazioni performative contemporanee, di seminari e di giornate di riflessione pubblica dedicati ai temi della Resistenza e della tragedia europea durante le dittature nazi-fasciste. In questa ottica si inserisce anche “Campo Lenz”, ciclo di incontri rivolti agli spettatori allo scopo di introdurli alla lettura delle creazioni della compagnia mettendo a fuoco un aspetto considerato dominante in uno spettacolo ed esemplare della lingua scenica di Lenz. In occasione di Rosa Winkel l’appuntamento di Campo Lenz è in programma giovedì 26 aprile (alle 18.00) e avrà per tema “Il teatro non sereno, sulla rappresentabilità artistica dell’Olocausto”.

Sabato 28 aprile (alle 17.00) ci sarà invece l’incontro con Maya De Leo (docente che all’Università di Torino tiene il corso di Storia dell’omosessualità in Europa e America), Marco Minardi (direttore dell’ISREC di Parma), Danilo Timelli (docente ITE G.B.Bodoni di Parma) e due studenti che hanno partecipato a “Un treno per Auschwitz”, viaggio della memoria 2018. Il tema dell’incontro è riassunto nel titolo “Quando l’esistenza è resistenza”.