Salome secondo Lavia

Dal 15 al 20 febbraio al Teatro Comunale di Bologna

14 febbraio 2019

“Ah! Ho baciato la tua bocca, Jochanaan. / Ah! Io l’ho baciata, la tua bocca, c’era / un sapore amaro sulle tue labbra. Era il / sapore del sangue? No! Ma forse era / quello dell’amore?”. I magnifici versi tra innocenza e perversione del monologo finale della Salome di Richard Strauss, ispirata all’omonimo dramma in atto unico di Oscar Wilde, torneranno a riecheggiare al Teatro Comunale di Bologna dal 15 al 20 febbraio, con pausa il 18, e la prima in diretta su Radio 3 Rai.

Dopo nove anni di assenza, sarà l’allestimento di Gabriele Lavia (già andato in scena a Bologna nel 2010), con le scene di Alessandro Camera, i costumi di Andrea Viotti e le luci di Daniele Naldi, a riportare in scena la storia della lunare principessa giudaica, interpretata dal giovane soprano lituano Ausrine Stundyte, che sempre nel 2019 interpreterà lo stesso personaggio anche alla Wiener Staatsoper e alla Staatsoper Unter den Linden di Berlino. Quello di Salome è d’altronde un ruolo ambito, mitico. La scabrosa vicenda della principessa, permeata di erotismo e licenziosità, con tanto di bacio necrofilo, causò non pochi problemi prima a Wilde e poi al compositore tedesco, che proprio con quest’opera raggiunse il successo internazionale, ma tra scandali e polemiche. L’Opera di Vienna, per esempio, ritardò di anni l’esecuzione dell’opera, mentre dopo la prima, a New York, Salome sparì addirittua dal cartellone.

Riletta oggi “Salome è la storia di una voce che viene dal profondo – spiega Lavia – di qualcuno che sta nel sottopalcoscenico, ed è anche la storia di qualcuno che farà tacere quella voce. Una storia “profonda” che emerge nella “voce” di Jochanaan. Da una parte c’è un personaggio che ci dice tutto il male che noi commettiamo (Jochanaan) e dall’altra una donna (Salome) che ne rimane affascinata, proprio perché attratta dalla “voce” misteriosa che viene dalla terra”. Sul podio, a dirigere l’Orchestra del Comunale di Bologna lo slovacco Juraj Valčuha, Premio Abbiati 2018 come Miglior Direttore d’orchestra, Direttore musicale del Teatro di San Carlo di Napoli, che ha inaugurato la Stagione sinfonica 2019 del Comunale con la Sesta di Mahler lo scorso 2 febbraio ed è stato protagonista sempre a Bologna di produzioni eccezionali come il Peter Grimes di Benjamin Britten e la Jenůfa di Leóš Janáček con la regia di Alvis Hermanis. Accanto alla Salome di Ausrine Stundyte, protagonisti dello spettacolo sono Tuomas Pursio nella parte di Jochanaan, Doris Soffel come Erodiade, Ian Storey nei panni di Erode, Enrico Casari in quelli di Narraboth e Silvia Regazzo come Paggio di Erodiade, mentre melle recite del 16 e del 19 febbraio i ruoli di Salome, Jochanaan ed Erodiade sono sostenuti rispettivamente da Manuela Uhl, Sebastian Holececk e Lioba Braun. Con loro Riccardo Fioratti e Stefano Consolini (Due Nazareni), Gabriele Ribis e Luca Gallo (Due Soldati), Francesco Leone (Uomo della Cappadocia), Francisco Ariza (Uno schiavo), Gregory Bonfatti, Pietro Picone, Antonio Feltracco, Paolo Antognetti e Abraham García Gonzales (Cinque giudei).

La prima di venerdì 15 febbraio ore 20.00 sarà preceduta, alle 19.15 in Rotonda Gluck, da un incontro sull’opera col critico musicale del “Corriere della Sera” Enrico Girardi e con il Sovrintendente del Comunale Fulvio Macciardi. La recita di martedì 19 febbraio ore 20.00 sarà trasmessa in diretta streaming sul canale YouTube del Teatro, grazie al sostegno di Alfasigma.