Sexmachine. One woman show di Musso su sesso, denaro e potere

Il 7 e 8 marzo in streaming dal Teatro Sociale di Gualtieri

06 marzo 2021

I sipari di tutta Italia saranno ancora chiusi, ma l’8 marzo il teatro avrà comunque molto da dire. Tra gli appuntamenti in streaming programmati in occasione della giornata internazionale dei diritti della donna c’è la preziosa opportunità di rivedere Sexmachine di Giuliana Musso, uno degli spettacoli di maggiore successo degli ultimi anni, un capolavoro del teatro contemporaneo che riflette sul rapporto decisamente irrisolto della società con il corpo delle donne. L’evento sarà in diretta dalle 18.30 di domenica 7 marzo, preceduto da un incontro live con l’artista. La partecipazione è gratuita su prenotazione, e terminata la diretta sarà possibile vedere o rivedere lo spettacolo fino alle 24 dell’8 marzo.

L’occasione è offerta da un’iniziativa dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Gualtieri che insieme al Teatro Sociale di Gualtieri ha immaginato di celebrare la giornata delle donne riproponendo la registrazione dello spettacolo di Musso andato in scena nel magnifico spazio del Teatro Sociale nel 2015.

A quell’altezza il lavoro, creato tra il 2003 e il 2005, aveva già macinato centinaia di repliche in tutta Italia e vinto premi prestigiosi come il Premio della Critica 2005 e il Premio Hystrio alla drammaturgia 2017.

Accompagnata dalle musiche composte ed eseguite dal vivo da Gianluigi Meggiorin, Musso dà voce a sei personaggi, quattro uomini e due donne: Dino, pensionato; Vittorio, agente di commercio; Monica, mamma di Cristian; Silvana, prostituta; Igor, ventenne addetto all’assemblaggio; Sandro, piccolo imprenditore. Sono tutti provenienti dal nord-est e ognuno di loro legato in qualche modo al mondo dei rapporti sessuali a pagamento. Sexmachine parla infatti del bisogno di ricerca di sesso altro, un bisogno diffuso testimoniato dai numeri dei rapporti sessuali a pagamento: più di 25.000 al giorno, solo in Italia. Eppure “la prostituta e i suoi clienti sono i soggetti del più grande paradosso dei nostri tempi – spiega Musso”. Se l’universo delle prostitute è in qualche modo indagato, quello dei clienti rimane sempre oscuro, difficilmente messo in discussione. “Perché i clienti siamo noi – aggiunge l’attrice e autrice – Tutti noi. Noi italiani: figli mammoni e amanti focosi, noi, con le donne più belle del mondo (ah… la Loren!) e il sacro vincolo del matrimonio e la famiglia al primo posto e i figli che son pezz’e core. Amanti delle cose belle e della buona cucina, amanti. Ammiratori. Corteggiatori. Un po’ gelosi ché ‘se no che amore è?!’, e anche un po’ possessivi e bigotti ‘copriti svergognata…’. Noi! Popolo di santi, poeti, navigatori e uomini che vanno a puttane”.