Il teatro contemporaneo a “L’altra scena”

La 7° edizione del festival è a Piacenza dal 2 al 28 ottobre

28 settembre 2017

La settima edizione del Festival di teatro contemporaneo “L’altra scena”, organizzato da Teatro Gioco Vita con Fondazione Teatri e Comune di Piacenza e con la direzione artistica di Jacopo Maj, si svolge dal 2 al 28 ottobre in tre diversi spazi di Piacenza: Teatro Filodrammatici, Teatro Municipale e Teatro Gioia.

“La settima edizione del Festival – precisa Jacopo Maj – in continuità con le precedenti intende promuovere il triplice sguardo tra passato, presente e futuro, sviluppato tramite nuove drammaturgie e nuovi modi di immaginare lo spazio scenico, oltre a intercettare lo sguardo di nuovi spettatori, linfa vitale per il sistema dello spettacolo dal vivo e primordiale causa-effetto del fare teatro.”  Questo incontro tra il classico e il contemporaneo viene sottolineato anche dall’immagine di copertina che accompagna tutti gli appuntamenti del programma e che è uno scherzoso e provocatorio “sfregio” ad un’opera di Bernini, con Apollo e Dafne che si fanno un selfie.

La nuova produzione del Festival è stata affidata al Teatro Gioco Vita e viene presentata in prima nazionale al Teatro Gioia giovedì 5, venerdì 6 e sabato 7 ottobre con il titolo “Nell’ombra di una luce” e il sottotitolo “studio su dialoghi con Leucò di Cesare Pavese”. Con la regia e le scene di Fabrizio Montecchi, il cuore pulsante dello spettacolo è un universo figurativo rappresentato attraverso le tecniche dell’ombra; le sagome e le figure portano la firma di Nicoletta Garioni. Dell’imponente materiale di Pavese, evocato anche con frammenti testuali e sonori, emergono tre dialoghi: “L’isola”, “L’inconsolabile” e “Le Muse”, e  a dare corpo e voce alle figure pavesiane sul palco troviamo Letizia Bravi e Andrea Coppone.

Nuova produzione, all’insegna della giovane drammaturgia, in scena in anteprima al Teatro Filodrammatici lunedì 9 ottobre, è anche “Essere bugiardo” di Carlo Guasconi, vincitore del Premio Riccione Pier Vittorio Tondelli per il miglior testo di un autore under 30. “E’ una storia – spiega l’autore – basata sul non aver più niente, se non ricordi e poca forza nell’affrontarli. Il Padre, protagonista dell’opera, sprofonda nella palude melmosa del dolore dato da mancanze famigliari, dal pentimento per parole non dette, da un passato che non svanisce e che lui non vuole assolutamente dimenticare.”  Con la regia di Emiliano Masala, il testo è interpretato da Mariangela Granelli, Carlo Guasconi e Massimiliano Speziani ed è una produzione di La Corte Ospitale/ Proxima Res/ Premio Riccione.

Un altro spettacolo vincitore del Premio Riccione Pier Vittorio Tondelli va in scena venerdì 13 ottobre, sempre al Teatro Filodrammatici. Si tratta di “Homicide House” scritto da Emanuele Aldrovandi e diretto da Marco Maccieri. La Casa degli Omicidi, una produzione di BAM Teatro / MaMiMò, è uno squarcio sul meccanismo di sevizie psicologiche, aperto tramite la storia di un uomo vittima di un gioco al massacro riservato a facoltosi in cerca di emozioni forti e interpretato da Luca Cattani, Cecilia di Donato, Marco Maccieri e Valeria Perdonò.

Giovedì 19 ottobre, al Teatro Municipale, va in scena il pluripremiato “spettacolo dell’anno” della compagnia Anagoor, “Socrate il sopravvissuto – come le foglie” (Premio Rete Critica 2016, Premio della Critica Anct 2016, Premio Hystrio alla regia 2016). Tratto dal romanzo “Il Sopravvissuto” di Antonio Scurati, con innesti liberamente ispirati a Platone e a Cees Nooteboom e Georges I. Gurdjieff, lo spettacolo racconta la scuola, l’educazione e il loro rapporto con la stretta attualità, tra la filosofia antica e gli echi di cronache violente che hanno avuto come palcoscenico proprio le scuole. La regia è di Simone Derai, che firma anche la drammaturgia assieme a Patrizia Vercesi.

Ancora al Teatro Municipale, lunedì 23 ottobre è in programma un grande evento internazionale“La Verità” della Compagnia Finzi Pasca. Scritto e diretto da Daniele Finzi Pasca, lo spettacolo è una bellissima miscela, surreale e magica, di acrobazia, teatro, danza e musica. In meno di cinque anni, dalla prima a Montréal nel 2013, è andato in scena in tutto il mondo oltre 360 volte.

Nella giornata inaugurale del Festival, lunedì 2 ottobre, al Teatro Filodrammatici vanno in scena i Fratelli Dalla ViaMarta e Diego, con la loro “Drammatica elementare”, un dissacrante abbecedario contemporaneo in forma di racconto; mentre lunedì 16 ottobre, ancora al Teatro Filodrammatici, è in cartellone Punta Corsara, una compagnia considerata un fenomeno unico nel teatro italiano, e il suo “Hamlet travestie”. Lo spettacolo racconta una famiglia napoletana a noi contemporanea, in un quadro di sopravvivenza quotidiana, ma usando come canovaccio la vicenda shakespeariana di Amleto, a partire dalle suggestioni della riscrittura burlesque ottocentesca di John Poole. La regia e lo spazio scenico sono di Emanuele Valenti, che firma anche il testo e sale sul palco assieme a Gianni Vastarella.

Invece in chiusura della manifestazione, sabato 28 ottobre, sempre al Teatro Filodrammatici, debutta la terza nuova produzione del Festival, “TSO – trattoria senza oste”, Lo spettacolo, progettato e diretto da Nicola Cavallari con la collaborazione artistica di Michele Cafaggi, è firmato da Teatro Gioco Vita e la compagnia Diurni e Notturni formata da ospiti e operatori del Dipartimento di salute mentale. Attingendo al repertorio della clownerie e della giocoleria, lo spettacolo è concentrato sul lavoro corporeo e sulla privazione della parola e vede in scena Rino Bertoni, Andrea Boselli, Maria Teresa Dadomo, Pierangelo Ferrari, Massimo Maffi, Emilia Maggi, Luca Mezzadri, Elena Piastra, Ivo Pizzoni, Daria Reggiani, Graziano Regondi, Ferdinando Scaglia, Michael Tampanella, con la partecipazione di Simone Schiavi. Al progetto hanno collaborato anche gli studenti del Liceo Artistico “Cassinari” di Piacenza, nell’ambito del progetto alternanza scuola/lavoro curato dal professor Mario Righi.

Questa settima edizione di “L’altra scena” riconferma anche le attività educational – rivolte alle scuole superiori e guidate da Simona Rossi del Teatro Gioco Vita – con due progetti curati dal critico teatrale Nicola Arrigoni e dedicati alla critica teatrale e ai binomi filosofia/vita e  anima/corpo. Arrigoni condurrà anche gli incontri degli artisti ospiti del Festival con il pubblico, programmati al termine degli spettacoli.