TRASCENDERE E SALIRE CON BERGONZONI

Al Teatro Duse di Bologna dal 30 ottobre al 4 novembre

29 ottobre 2018

È un invito a esplorare nuovi punti di vista sulla realtà, l’ultimo lavoro di Alessandro Bergonzoni che arriva al Teatro Duse di Bologna dal 30 ottobre al 4 novembre alle 21. Un invito a guardare le cose dall’alto, più precisamente, “certo del fatto che visto dall’alto tutto sembra più piccolo a differenza dei diritti che sono più grandi se visti dall’altro”. Perché in mezzo a fatiche e momenti buoni, libri letti e scritti, viaggi, aerei persi, storie cominciate e finite, tradimenti e ritorni, automobili nuove, regali fatti e ricevuti, tesori trovati, alberi abbracciati, genitori persi, sogni infranti e realizzati, sigari fumati e lutti, in mezzo, insomma, a gioie, dolori e pastoie della vita di tutti e di ogni giorno “cosa resta ancora da fare fino all’inizio?”. Trascendere e salire, planare dall’alto, come suggeriva il Calvino della ‘leggerezza pensosa’.

Dopo lavori diventati cult come Predisporsi al micidiale del 2004, Urge del 2010 e Nessi del 2014, coronati peraltro da una pioggia di premi, tra cui un Ubu come miglior attore italiano 2009 e il Premio dell’Associazione Nazionale Critici di Teatro 2014, Trascendi e Sali è il quindicesimo testo scritto e portato in scena da uno degli artisti più noti del panorama italiano, sempre sul crocevia tra teatro, arte e battaglie civili. Scrittore, attore e artista visivo, Bergonzoni è un vero e proprio funambulo della parola, capace di disarticolare completamente il linguaggio, la sintassi, trascinando il pubblico in un vortice di parole che non lascia fiato, arringhe surreali, disarmanti, esilaranti e dolorose, che toccano ogni aspetto della vita dentro e fuori, dall’attualità politica ai tic e alle ossessioni più intime. In Trascendi e Sali lo ritroviamo dunque in scena da solo, in una scena tutta giocata sulla perpendicolarità, autore, interprete, scenografo e co-regista, con Riccardo Rodolfi, di uno spettacolo “orizzontalmente verticale”, come lui stesso lo definisce, che con la sola forza sciamanica delle parole prova a sovrascrivere, distorcere e modificare le opprimenti immagini reali che popolano l’immaginario di questi anni, dalle migrazioni alla violenza sulle donne, dal caso di Stefano Cucchi a quello di Giulio Regeni. A trascendere il reale, appunto, tentando di celarsi nei vuoti e nelle ombre attraverso la sua scrittura inafferrabile, per nascondersi, nascondere se stesso come antidoto alla trasparenza che disintegra la conoscenza e ci opprime, come via di fuga dalla società della presenza e della visibilità in cui tutto è già noto e niente lo è davvero.

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Trascendere e salire con Alessandro Bergonzoni