TTV 2020. Il teatro che racconta. Intervista a Fausto Paravidino

Dedicato al dramaturgo il primo incontri monografici sui protagonisti della scena di Riccione Teatro

30 settembre 2020

Da alcune edizioni TTV Festival di Riccione Teatro dedica ampio spazio alla riflessione critica e accademica. In questo 2020, dopo due convegni sulla drammaturgia in generale, lo sguardo si è fatto più specifico con un programma di incontri monografici dedicati ai protagonisti della scena, per esplorare i loro esordi e il loro percorso, il loro metodo e la loro poetica.  Questi ritratti dei principali drammaturghi contemporanei, sono pensati per costruire memoria e, depositando narrazioni aperte, non specialistiche, per il pubblico di oggi e per gli studiosi di domani.

Riccione Teatro non poteva non partire da Fausto Paravidino, uno dei più importanti drammaturghi contemporanei italiani, una sorta di “caposcuola” per l’instancabile attenzione alla pedagogia della scrittura e per il dialogo costante con le nuove generazioni. Paravidino è un compagno di lungo corso del Premio Riccione: tra i vincitori più rappresentativi del premio, è stato più volte giurato e nelle ultime tre edizioni ha ricoperto il ruolo di presidente di giuria. Il suo nome e il suo sguardo sulla drammaturgia hanno caratterizzato fortemente la sensibilità delle ultime stagiono del Premio Riccione.

Abbiamo intervistato Paravidino a margine dell’incontro a lui dedicato il 26 settembre e coordinato da Graziano Graziani  e Rossella Menna, con interventi di Anna Bandettini, Maria Teresa Berardelli, Fabio Bruschi, Carlotta Corradi, Gerardo Guccini, Tatjana Motta, Giampiero Rappa, Walter Zambaldi. Le testimonianze e le riflessioni di artisti, giovani drammaturghi, docenti universitari e critici hanno offerto una prospettiva plurale sul suo lavoro e saranno depositate come materiali di studio.

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Intervista a Paravidino