Tutti pazzi per il Jazz. 103 giorni di Crossroads. XXI edizione dal 28 febbraio al 9 giugno

13 febbraio 2020

Tra le punte di diamante della sua XXI edizione il 9 maggio al Teatro Alighieri di Ravenna c’è un concerto del chitarrista statunitense Pat Metheney, per la gioia degli appassionati di jazz ma pure di quelli del rock, segno che il Crossroads è diventato il tempio non solo di un genere, il jazz appunto, di cui propone un ventaglio sconfinato di varietà, ma della musica tutta. Con tre mesi di programmazione, dal 28 febbraio al 9 giugno (simbolicamente 103 giorni, come gli anni trascorsi dalla prima registrazione discografica jazz) il festival attraversa l’Emilia-Romagna trasformandola in un grande palcoscenico diffuso pronto ad accogliere star internazionali e prima ancora artisti residenti.

Cresce infatti il gruppo dei grandi jazzisti italiani adottati ufficialmente dalla rassegna diretta da Sandra Costantini. A Mauro Ottolini e Fabrizio Bosso, quindi, il compito di aprire Crossroads il 28 febbraio al Teatro Fabrizio De André di Casalgrande, con Storyville Story, omaggio agli albori del jazz di New Orleans. Bosso tornerà poi il 15 marzo come solista ospite del Quartetto Saxofollia all’Auditorium Corelli di Fusignano, il 10 aprile al Teatro Ebe Stignani di Imola come membro degli Uomini in Frac, omaggio a Domenico Modugno che coinvolge un cast stellare con Peppe Servillo, Javier Girotto, Rita Marcotulli, Furio Di Castri e Mattia Barbieri, e il 22 maggio all’Asioli di Correggio come membro speciale del quartetto Travel Notes guidato dal contrabbassista Rosario Bonaccorso. Ottolini si riascolterà invece il 23 maggio a Correggio con l’Orchestra Ottovolante, in una serata dedicata a Fred Buscaglione, mentre per i fan di Paolo Fresu gli appuntamenti sono tre: il 13 marzo al Teatro Socjale di Piangipane, dove sarà in duo con un suo storico partner, il chitarrista Bebo Ferra, il 17 marzo al Teatro Galli di Rimini, dove il trombettista dirige un omaggio a David Bowie insieme a Gianluca Petrella, Christian Meyer e Petra Magoni (che il 5 giugno ritroviamo in duo a Parma con Ferruccio Spinetti), il 30 aprile al Teatro Comunale di Russi dove si esibisce in trio con il bandoneonista Daniele di Bonaventura e il violoncellista Jaques Morelenbaum. La magnifica tromba di Enrico Rava si potrà ascoltare invece a Rimini il 22 marzo, dove arriverà alla testa di un quintetto co-diretto assieme al colosso del sax tenore Joe Lovano, a Piangipane il 17 aprile, in duo con la chitarra di Roberto Taufic, mentre il 28 aprile al Dadà di Castelfranco Emilia il 28 aprile sarà l’ospite d’onore dei Lo Greco Bros. Per finire, Peppe Servillo e Javier Girotto si presentano in trio con Natalio Mangalavite l’11 aprile a Piangipane, e poi mentre Servillo torna in duo con il pianoforte di Danilo Rea il 6 giugno a Parma, il 26 marzo a Fusignano Girotto sarà tra i solisti dell’originale Barionda, un quartetto di sax baritoni più batteria, ideato dall’impressionante sassofonista altoatesina Helga Plankensteiner.

Come artisti residenti Fresu, Rava, Ottolini e Petra Magoni troveranno tra l’altro spazio anche nel Ravenna Jazz che si terrà dal 7 al 16 maggio, inglobato nel cartellone di Crossroads a cui porta in dote artisti come appunto Pat Metheny, ma anche la cantante australiana Sarah McKenzie, il Bossa Mossa Quartet del sassofonista Alessandro Scala, il trio del pianista Shai Maestro, la band guidata dal chitarrista Julian Lage, e ancora Jazzmeia Horn, una delle giovanissime cantanti che hanno dato nuova linfa alla vocalità afroamericana e poi l’energia travolgente di Derek Brown e infine dei Ghost-Note. Tra gli appuntamenti imperdibili c’è sicuramente Pazzi di Jazz, una compagine orchestrale e corale formata da 250 giovanissimi musicisti, con un cast monumentale che comprende Rava, Ottolini, il direttore Tommaso Vittorini e il Beatboxer Alien Dee, tutti impegnati l’11 maggio in un programma dedicato a Miles Davis, per una produzione originale di Crossroads. Le altre tre produzioni del festival daranno invece vita a un omaggio a Sinatra dell’Italian Jazz Orchestra con le voci degli special guests Sarah Jane Morris e Nick The Nightfly per il concerto del 1° maggio a Forlì, un tributo a Duke Ellington della Jazz in’It Orchestra con Uri Caine solista al pianoforte, e un concerto dell’Italian Jazz Orchestra con Fresu e Magoni.

Sul fronte internazionale ampio spazio al jazz made in USA, con la presenza tra gli altri del decano Steve Kuhn (il 18 aprile a Ferrara), portavoce della migliore tradizione del piano trio, dei Five Elements del sassofonista Steve Coleman, in concerto a Imola il 21 aprile e del trombettista israeliano (ma la cui fama è legata agli Stati Uniti) Avishai Cohen, in arrivo il 27 marzo al Teatro President di Piacenza. Le tinte latine le portano invece il chitarrista João Bosco, il duo della pianista cubana Marialy Pacheco con il trombettista tedesco Joo Kraus, il pianista cubano Aruán Ortiz, e Choro de Rua con la cantante e chitarrista Barbara Casini. Dall’Europa invece, arriveranno tra gli altri la giovanissima trombettista spagnola Andrea Motis, il trio Random Control del pianista austriaco David Helbock e poi Sarah Jane Morris in duo col chitarrista Tony Remy, il jazz manouche ispirato a Django Reinhardt del chitarrista tedesco Joscho Stephan e le voci del tedesco Theo Bleckmann in duo con il tastierista Henry Hey, della portoghese Luísa Sobral e di Andreas Schaerer, Peter Rom e Martin Eberle in trio. Restringendo il campo, dall’Italia, oltre ai residenti, spicca la presenza dei Quintorigo assieme a Roberto Gatto, le fisarmoniche di Antonello Salis e Simone Zanchini, il sassofonista Francesco Bearzatti, il cantautore bolognese Andrea Mingardi, il duo che riunisce Franco Ambrosetti e Danilo Rea, la voce di Greta Panettieri, il chitarrista Guido Di Leone in un trio in cui suona anche il trombettista statunitense Jim Rotondi. Sul fronte cantautorato si segnalano invece Vinsanto e Flavio Giurato, e i quintetti di Darma ed Eloisa Atti.

Il Festival nel Festival che sorgerà a metà maggio all’Asioli di Correggio dove Crossroads si insedierà per undici serate, oltre a Mauro Ottolini con l’Orchestra Ottovolante e Rosario Bonaccorso con Fabrizio Bosso, ospiterà il trombettista afroamericano Ambrose Akinmusire, il cantante portoghese Salvador Sobral, il sassofonista inglese John Surman in duo col pianista Vigleik Storaas, David Murray ospite speciale della Lydian Sound Orchestra diretta da Riccardo Brazzale, gli Antibalas, fenomeni newyorkesi dell’afrobeat potenziati dal trombone di Gianluca Petrella e il trio del pianista cubano Roberto Fonseca. Da non perdere poi il tributo a Bill Frisell della all stars Uscientific Italians, un omaggio a Boris Vian ideato da Cristina Zavalloni, Pietro Tonolo e Paolo Birro seguito da un altro trio con Rita Marcotulli, Israel Varela e Ares Tavolazzi, e la On Time Band, con l’aggiunta del clarinettista Gabriele Mirabassi, che propone una produzione originale dedicata a Gianmaria Testa.

Crossroads 2020 è organizzato da Jazz Network in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura della Regione Emilia-Romagna, con il sostegno del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo e di numerose altre istituzioni.