Tutto Sotterraneo

Fino a luglio 2020 un focus diffuso tra i teatri della regione

05 novembre 2019

Il Premio Ubu per il migliore spettacolo del 2018 a Overload ha coronato un percorso folgorante cominciato nel 2005 che nel giro di quindici anni ha visto il collettivo fiorentino Sotterraneo imporsi sulla scena nazionale come formazione tra le più innovative e significative, ospitata da festival teatrali italiani e internazionali e premiata con numerosi riconoscimenti tra cui il Premio Lo Straniero, il Premio Hystrio e il BeFestival First Prize. Critica e analisi del presente e delle sue contraddizioni, delle zone d’ombra e dei processi di istupidimento collettivo passano nel loro teatro attraverso formati sempre nuovi e originali, che dalla performance sconfinano nel talk, passando per gioco e interazione, col risultato di infiammare attualità e immaginario collettivo.

Fino a luglio del 2020 un focus dedicato, promosso da Agorà e Ater/Teatro Comunale Laura Betti in collaborazione con Ert, Ateliersi, Trasparenze Stagione, Ravenna Teatro e Scenario Festival celebra la contemporaneità del loro linguaggio portando in diversi teatri della regione (tra Bologna, Casalecchio di Reno, Castel Maggiore, Modena, Ravenna) i diversi esiti della loro produzione artistica. Dopo il Talk Show con Nicola Borghesi ospitato al Teatro delle Moline di Bologna e un workshop ad Ateliersi, il 7 e 8 novembre al Teatro Comunale Laura Betti di Casalecchio di Reno (e poi al Teatro Rasi il 1° febbraio 2020) arriva proprio Overload, spettacolo esilarante e amarissimo sulla distrazione e sull’incapacità di mantenere la concentrazione per più di qualche secondo nell’epoca della comunicazione social. Il dispositivo attivato in scena dagli attori Sara Bonaventura, Claudio Cirri, Lorenza GuerriniDaniele Pennati e Marco D’Agostin è infatti quello della frammentazione e della continua rizomatica interruzione e divagazione, costruito a calco sulla scrittura di David Foster Wallace, il cui racconto sui pesci che non sanno cosa sia l’acqua, diventa metafora della condizione in cui crescono le nuove generazioni.

Il 6 dicembre, nell’ambito di Trasparenze Stagione, il Teatro dei Segni di Modena ospita invece Homo ridens, spettacolo del 2011, una “indagine performativa sul meccanismo umano del riso” con Daniele Bonaiuti, Sara Bonaventura, Claudio Cirri, Filippo Paolasini / Matteo Ceccarelli. La performance assume la forma di un esperimento su campione, un test sul pubblico-cavia chiamato a reagire a determinati stimoli che attengono al riso e ai suoi meccanismi che spaziano dalla coscienza di sé, alla rivolta, all’intrattenimento del potere. L’11 gennaio è il Teatro Biagi D’Antona di Castel Maggiore a ospitare, nel cartellone di Agorà, il nuovo spettacolo della compagnia fiorentina, ovvero Shakespearology, un one-man show in cui Woody Neri assume i panni del Bardo per dare vita a una biografia, un catalogo di materiali shakespeariani che cerca di rovesciare i ruoli abituali.  Dopo secoli passati a interrogare e interpretarne vita e sue opere, infatti, finalmente sarà lo stesso William Shakespeare a prendere la parola per interrogare il pubblico di oggi.

Il focus dedica ampio spazio anche alle originali produzioni per l’infanzia (e l’adolescenza) di Sotterraneo. È ancora il Laura Betti ad ospitare, la mattina del 29 novembre, uno spettacolo per bambini tra i 7 e i 12 anni prodotto dal collettivo fiorentino col Teatro delle Briciole. Nei panni di Futurnauti, ovvero di abitanti del 2050, Iacopo Paradisi, Elisa Pol e Massimo Scola torneranno nel passato, ovvero nel nostro presente, per raccontare ai bambini la catastrofe che si abbatterà sulla terra se non agiscono con responsabilità sui temi dell’ambiente, donando loro la possibilità di costruire un futuro alternativo. Al Teatro Rasi di Ravenna, il 3 e 4 febbraio mattina, arriva invece Il giro del mondo in 80 giorni, uno spettacolo per ragazzi tra i 9 e i 14 anni che vede in scena due narratori e un dj (Sara Bonaventura, Claudio Cirri e Mattia Tuliozi), e un tabellone in forma di planisfero che anima uno storygame teatrale: il romanzo diventa infatti un gioco interattivo col pubblico con quiz e test che trasformano il testo di Verne in un ipertesto ricco di rimandi e collegamenti che ricollocano il giro del mondo ai giorni nostri. Si chiude a luglio 2020 a Scenario Festival (Bologna) con La repubblica dei bambini, spettacolo vincitore del Premio Eolo come migliore novità del 2012. In scena Chiara Renzi e Daniele Bonaiuti/Andrea Corsi guidano un esercizio di cittadinanza creativa, invitando i piccoli a usare la scena teatrale come piattaforma vuota su cui costruire una “micronazione”, ovvero a elaborare leggi, luoghi e oggetti per la propria Polis ideale.