A Venezia brilla la danza made in Emilia-Romagna con il Leone d’Argento a Castellucci. Tra gli artisti in programma anche Gribaudi, Bersani e D’Agostin

14 ottobre 2020

A Venezia è tutto pronto. Si terrà il 15 ottobre la cerimonia di consegna dei prestigiosi Leoni che vedrà protagonista anche la cesenate Claudia Castellucci. La ricerca sul movimento che la drammaturga, coreografa e didatta, co-fondatrice con il fratello Romeo, Chiara Guidi e Paolo Guidi della Societas Raffaello Sanzio, porta avanti da decenni sarà infatti incoronata da un Leone D’Argento alla Biennale Danza, come già pubblicamente annunciato a giugno. “Da tempo conosciamo questa coreografa sobria, seria, minimalista ed esigente, che lavora con sacralità alla sua arte. Recentemente ci ha però stupiti con il suo lavoro sul Catalogue des Oiseaux di Olivier Messiaen. Probabilmente deve essersi stupita lei stessa perché emergono, con accenti sempre sobri, delle folgorazioni delicate, sempre pudiche, che ci riconducono alle origini della creazione e, in particolare alla casa madre dell’amore per la danza e per l’arte, in generale”. A parlare è la coreografa e danzatrice canadese Marie Chouinard, direttrice della Biennale Danza, che assieme al neopresidente Roberto Cicutto ha annunciato l’assegnazione del prestigioso premio nell’ambito dell’edizione 2020 del festival.

Assegnando il Leone d’Argento all’artista cesenate, Venezia illumina un percorso fondato su una ricerca metrica e una ricerca sul movimento perseguita attraverso la creazione di numerose Scuole votate al movimento ritmico, tra cui la più recente Mòra, trasformatasi in Compagnia nel 2019. Proprio con la Compagnia Mòra Castellucci ha creato il ballo Fisica dell’aspra comunione, che andrà in scena venerdì 16 ottobre al Teatro Piccolo Arsenale. Il ballo percorre uno schema di movimenti dedotti dal Catalogue d’Oiseaux che Olivier Messiaen compose per il pianoforte tra il 1956 e il 1958, dopo una lunga osservazione e annotazione sul pentagramma del canto degli uccelli. Prendendo a modello la continuità di quel canto, si cerca nella danza “un senso di permanenza nell’ ‘ora’, che sia indifferente alla misura e attento al ritmo soltanto, per rimanere molto più a lungo di un istante in ogni istante – spiega la coreografa”. I brani di Messiaen saranno eseguiti dal vivo dal pianista Matteo Ramon Arevalos.

I motivi d’orgoglio per la danza made in Emilia-Romagna non finiscono qui, perché a brillare sui prestigiosi palcoscenici della laguna non sarà solo Castellucci, ma altri nomi noti del nostro vivaio regionale che sono stati sostenuti dal progetto ResiDance XL della Rete Anticorpi XL coordinata da L’arboreto – Teatro Dimora di Mondaino. Ancora il 15 ottobre, ma nello spazio delle Sale d’Armi, andrà in scena Avalanche di Marco D’Agostin. Assieme a Teresa Silva, il danzatore e coreografo cofondatore di VAN e Premio Ubu 2018 come miglior performer under 35, porta in scena una performance ispirata a un universo distopico che mostra un uomo e una donna sopravvissuti a una catastrofe imminente, che “camminano all’alba di un nuovo pianeta, dopo essersi caricati sulle spalle la loro tristezza”. Alle Tre Grazie di Canova è invece ispirato Graces di Silvia Gribaudi in scena il 24 ottobre al Piccolo Arsenale. Con la consueta ironia, l’artista mette in scena tre danzatori fra cui irrompe la coreografa stessa per celebrare la potenza liberatoria della imperfezione in uno spettacolo co-prodotto da Santarcangelo Festival 2019 (Premio Danza&Danza 2019) che si ribella a convenzioni e stereotipi con leggerezza e intelligenza. Da una coproduzione di Santarcangelo è nato anche Gentle Unicorn, manifesto della ricerca sul corpo politico di Chiara Bersani. Nello spettacolo in scena il 16 ottobre alle Tese dei Soppalchi, l’artista, Premio Ubu 2019 come miglior performer under 35, tra sguardi e respiri magnetici incarna la figura mitologica dell’unicorno per risarcirlo dei torti subiti dall’essere umano che lo ha relegato in una non-storia, come creatura abusata nei secoli, ma privata di patria e di parola.