In viaggio tra i rifugi culturali della città. Così riparte la stagione del Teatro Piccolo Orologio

Dal 20 settembre a Reggio Emilia

19 settembre 2020

Con le restrizioni sul numero di spettatori dovute alle norme di distanziamento tra le persone il magnifico spazio di via Massenet, ai piedi dell’acquedotto, non sarebbe proprio bastato. Così il Teatro Piccolo Orologio di Reggio Emilia riapre il sipario per la prima parte della nuova stagione, ma ospitando solo alcuni degli spettacoli in cartellone, mentre gli altri andranno in scena in spazi diversi della città, dalla sala del Tricolore, al cortile dell’Orologio, al Binario 49. Facendo di necessità virtù, il Centro Teatrale MaMiMò che firma la programmazione ha immaginato infatti una stagione diffusa, andando a caccia di altri rifugi culturali che potessero non soltanto ospitare gli eventi come location alternative, ma anche amplificarne il contenuto in quanto luoghi di senso.

Si parte il 20 settembre con una festa tra il Cortile dell’Orologio e la sala interna, che come ospiti d’eccezione vedrà Marco Martinelli ed Ermanna Montanari del Teatro delle Albe. Il primo presenta il suo documentario The sky over Kibera, un film d’arte che racconta la messa in vita della Divina Commedia nell’immenso slum di Nairobi dove il regista ha lavorato con 150 bambini e adolescenti. Montanari presenta invece le sue Miniature Campianesi un libro dei segreti edito da Igort (con i magnifici disegni di Leila Marzocchi), in cui l’attrice, pluripremiata maestra della scena italiana, evoca il mondo della sua infanzia a Campiano. Sarà poi ancora il Cortile dell’Orologio il 3 ottobre a ospitare la messa in scena degli esiti della seconda edizione del Corso Animateria, organizzato da Teatro Gioco Vita, Teatro delle Briciole e Teatro del Drago.

Dal 17 ottobre comincia il viaggio cittadino, a partire da Binario 49 dove è programmato lo spettacolo SIMPLON della Compagnia Karakorum Teatro che ispirandosi a quel luogo, il Simplon appunto, in cui per millenni l’uomo ha valicato la frontiera naturale delle Alpi, racconta il sogno di superare il limite imposto in un duello faccia a faccia fra l’uomo e la natura. Lo spazio riservato alla drammaturgia contemporanea dalla stagione disegnata da MaMiMò si conferma dunque molto ampio, e comprende lavori di recente produzione come Farsi silenzio di e con Marco Cacciola scritto da Tindaro Granata, un viaggio alla riscoperta della lentezza e del silenzio attraverso la quotidianità della vita in cui gli spettatori vengono dotati di cuffie per attivare nuove relazioni tra il dentro e il fuori (il 30 ottobre in luogo da definire), ma anche Piccola Patria di Lucia Franchi e Luca Ricci, con Simone Falloppa, Gabriele Paolocà e Gioia Salvatori, uno spettacolo ambientato nel presente che con la strategia di un referendum domanda agli abitanti di un luogo non specificamente identificato se vogliano staccarsi dall’Italia e proclamare di nuovo l’indipendenza della loro antica Repubblica (13 novembre Sala del Tricolore).

Al Piccolo Orologio vanno in scena invece Due Passi sono di Carullo/Minasi, una favola poetica che dal podio di Scenario, nel 2011, ha fatto il giro dei teatri italiani emozionando il pubblico con un’indagine lieve sul mistero della vita e del rapporto con gli altri (27 e 28 novembre), e la nuova produzione di MaMiMò Elia Kazan. Confessione Americana, al debutto in questi giorni alla Biennale Teatro di Venezia, uno spettacolo che parla di uomini, donne e ideali, in un’America che si srotola per tutto il Novecento, attraverso politica, teatro, cinema, famiglia e sesso (dall’11 al 13 dicembre). All’Orologio si conclude la prima parte di stagione con Voglio la Luna, spettacolo rivolto alle famiglie interpretato da Fabio Spadoni, attore affetto dalla sindrome di down (6 gennaio), mentre è ancora da definire lo spazio che il 19 dicembre ospiterà ART di Yasmina Reza, una produzione del Teatro della Tosse di Genova con la regia di Emanuele Conte, che dirige la messa in scena di una commedia crudele e divertente sull’amicizia, tradotta in oltre trenta lingue.

Partner istituzionali di MaMiMò sono il Comune di Reggio Emilia, il MiBACT e la Regione Emilia Romagna.