Il viaggio di Roberto: un’opera lirica che racconta la Shoah

Al Regio di Parma il 27 gennaio

25 gennaio 2019

Una storia di ingiustizia e di coraggio che racconta il passato per evocare i fantasmi del presente. È Il viaggio di Roberto. Un treno verso Auschwitz, opera lirica in un atto su libretto di Guido Barbieri, con la musica di Paolo Marzocchi, che il Teatro Regio di Parma presenta in occasione della Giornata della Memoria. La vicenda è quella del piccolo Roberto Bachi, che il 17 ottobre 1943 viene arrestato a Torrechiara, a soli 14 anni, portato al binario 21 della stazione di Milano e messo sul treno che, in sei giorni, lo porterà ad Auschwitz. L’opera, commissionata nel 2014 dal Teatro Alighieri di Ravenna, e coprodotta dall’Alighieri con la Fondazione Teatro Regio di Parma, torna in scena proprio a Parma in una nuova versione, il 27 gennaio alle 17.00 per le famiglie e il 28 gennaio alle 9.00 e alle 11.00 per le scuole, nell’ambito di RegioYoung.

“Dare forma alla vicenda di Roberto tra immaginazione e realtà ci costringe a conoscere, a osservare il nostro presente – racconta il regista Alessio Pizzech. Questo viaggio con Roberto vorrei dedicarlo a quel diritto al sogno che ci rende tutti così umani e fragili di fronte agli orrori del presente; vorrei dedicarlo ai nostri figli e ai figli dei nostri figli perché la memoria continui e con essa noi tutti si possa essere adulti più consapevoli. Quel viaggio è un racconto di legami che costituiscono il centro della nostra vita: la famiglia, gli amici più cari, le persone che non ci sono più e verso cui abbiamo il dovere morale di vivere con pienezza la nostra vita. Ai ragazzi che vedranno questo lavoro dico: siate coraggiosi come Roberto e trovate nella sua storia la forza per credere in voi stessi”.

Nello spettacolo, il racconto della storia di Roberto è affidato a Vittorio, immaginario narratore, che accompagnerà i bambini e i ragazzi dai sette anni in su, in un viaggio in parole e musica nella vita del protagonista, della sua famiglia e dei suoi compagni deportati. Tra gli interpreti figurano infatti anche tre ex compagni di scuola di Roberto Bachi: Danilo Naglia, Silvano Rosetti, Sergio Squarzina. Protagonisti in scena Franco Costantini, Cinzia Damassa, Anna Bessi, Marcello Rosiello, Alessandro Braga, Ivan Merlo, Daniela Lugli, Gabriella Mansani, Adriana Resta, Ercole Taccoli, Edoardo Liverani. Le scene e i costumi sono di Davide Amadei, le luci di Nevio Cavina. A dirigere l’Orchestra Arcangelo Corelli, il Quartetto Vocale composto da Vittoria Magnarello, Veronica Delorenzi, Massimo Montanari, Giacomo Contro e il Coro “Libere Note” dell’Istituto Comprensivo “Guido Novello” di Ravenna, preparato da Elisabetta Agostini e Catia Gori, lo stesso Paolo Marzocchi.

La Stagione 2018-2019 del Teatro Regio di Parma è realizzata grazie al contributo di Comune di Parma, Parma 2020 Capitale Italiana della Cultura, Ministero dei beni e delle attività culturali, Regione Emilia-Romagna.