Visioni di futuro, visioni di teatro

Dal 22 febbraio al 3 marzo a Bologna la XV edizione del festival per la prima infanzia

22 febbraio 2019

Un festival interamente dedicato ai bambini nei loro primi anni di vita, considerati spettatori del presente e non solo del futuro. È Visioni di futuro, visioni di teatro…, il festival internazionale di teatro e cultura per la prima infanzia organizzato da La Baracca-Testoni Ragazzi, teatro per l’infanzia e la gioventù di Bologna all’interno della propria stagione teatrale. La quindicesima edizione della straordinaria rassegna che porta a Bologna spettacoli, esperienze e riflessioni da tutto il mondo va in scena dal 22 febbraio al 3 marzo, quest’anno all’interno della prima edizione di Mapping. Una mappa sull’estetica delle arti performative per la prima infanzia, progetto di cooperazione di larga scala sostenuto dal programma Creative Europe dell’Unione Europea, di cui La Baracca è capofila. Un progetto che coinvolge diciassette paesi in una ricerca sulla relazione sensibile con i bambini da zero a sei anni attraverso le performing arts. Nei giorni di festival prenderà vita infatti la prima mostra di illustrazioni del progetto Il Bambino Spettatore realizzata con BolognaFiere/Bologna Children’s Book Fair, con una selezione di trentuno illustrazioni di artisti da quindici paesi, visitabile dal 22 febbraio al 4 aprile 2019 al Teatro Testoni Ragazzi, e si terrà il primo Focus group sull’Audience Development e la prima infanzia con Luisella Carnelli di Fondazione Fitzcarraldo e Giuliana Ciancio. Sempre all’interno del progetto, prenderà avvio un percorso di Follow Up per registi e drammaturghi, diretto da Gerd Taube del Kinder-und Jugendtheaterzentrums di Francoforte sul Meno.

Ma il festival è soprattutto visioni. Nelle dieci giornate del programma ai bambini da zero a sei anni, sia provenienti dai nidi e dagli asili, che in compagnia delle famiglie, saranno quindi dedicati ben diciotto spettacoli, otto italiani e dieci stranieri (di cui nove in prima nazionale) da artisti che arrivano da Argentina, Belgio, Cile, Germania, India, Messico, Polonia, Romania, Slovenia, Svezia e Turchia.

Si parte il 22 e il 23 febbraio con il teatro di figura della compagnia slovena Lutkovno Gledališče Ljubljana che con Akvarij / Acquario, attraverso un sistema idraulico e una vasca trasparente, crea un campo di gioco dove vapore, magneti e palloncini danno vita a immagini suggestive.

Si prosegue con la danza e la clownerie di Amintiri Intr-o Valiza / Memorie in valigia del rumeno Teatrul Ion Creangă in scena il 23 febbraio e il 2 marzo, e lo stralunato e divertente omaggio al mondo degli uccelli di Danzas Aladas / Danza alata di Compañía Aranwa, corpo di ballo cileno in programma il 24 e 25 febbraio.

Poi largo alla coloratissima stravaganza di Gras / Erba della svedese Claire Parsons Co, in scena l’1 e 2 marzo e all’incontro fra coreografia e pupazzi di Elefant aus dem Ei / L’Elefante uscito dall’uovo della turco-tedesca Ceren Oran, che si potrà vedere il 2 marzo. E poi ci sono le performance più sperimentali, con musica dal vivo, come Super Looper del polacco Teatr Malego Widza, il 28 febbraio, l’installazione-performance svedese Öar / Isole” dell’Ingrid Olterman Dans, in scena il 25 febbraio e la composizione sonora per gocce d’acqua di नलजल (Nal-Jal) / Rubinetto-acqua, della compagnia indiana Swangvale, il 24 febbraio.

Ancora una prima nazionale, il 27 febbraio, con Shoes / Scarpe de La Tête à l’Envers, compagnia belga che con uno spettacolo senza parole fa vivere le mille avventure delle calzature, e da non perdere anche Yo soy / Io sono del duo coreutico messicano-argentino Teatro al Vacío, per la regia di Bruno Cappagli de La Baracca, fresco di debutto proprio al Testoni, in scena il 23 e il 26 febbraio.

Sul fronte italiano arrivano Spostati di un pelimetro! di Ketti Grunchi, per La Piccionaia Centro di Produzione Teatrale, in scena il 23 febbraio, Piccoli Sogni di Riccardo Colombini, con musiche da vivo di Roberta Mangiacavalli per Schedìa Teatro, il 24 febbraio e Taro il pescatore per la regia di Teresa Bruno, prodotto da Teatro del Piccione/Fondazione Luzzati e Teatro della Tosse, martedì 26 febbraio. In anteprima assoluta, solo in matinée per le sezioni delle scuole dell’infanzia, il festival presenta La prima volta che ancora non c’era di OndaTeatro e Home Sweet Home #2 di Residenza Idra, di e con Roberto Capaldo. In scena anche alcuni spettacoli prodotti dalla Barazza nella stagione corrente: Famiglie di Andrea Buzzetti, in doppia replica il 24 febbraio, Un Elefante si dondolava di Roberto Frabetti, che torna in scena sempre con una doppia il 3 marzo, e Le Quattro Stagioni di Bruno Cappagli e Silvia Traversi, ancora il 3 marzo. Ad arricchire la programmazione anche altri due apputamenti: Chiudi gli occhi e muoviti!, un laboratorio in programma il 23 febbraio, per bambini dai 3 a 5 anni, con le coreografe finlandesi Päivi Aura e Kati Lehtola del Dance Theatre Auraco, autrici di una performance per bambini ciechi o ipovedenti, e il Concerto Disturbato del 2 marzo (in doppia replica), per bambini da 24 a 36 mesi, proposto dal Museo internazionale e biblioteca della musica di Bologna in collaborazione con Associazione Musica e Nuvole.

Moltissimi gli appuntamenti con la formazione e l’aggiornamento per gli adulti, che confermano Bologna come crocevia di incontri, approfondimento, scambio di pratiche. In programma ci sono infatti ben quindi laboratori d’arte per educatori, insegnanti e adulti interessati, due conferenze dedicate a una riflessione profonda sui diritti dell’infanzia, e quattro conversazioni gratuite aperte al pubblico, che spaziano dai network europei al teatro per la prima infanzia negli USA. Torna per il quinto anno anche Open Window, il progetto speciale del festival che offre ospitalità a un Centro Nazionale ASSITEJ o un’organizzazione internazionale che intende sviluppare una ricerca sulle arti performative e la prima infanzia. Il centro nazionale ospite di quest’anno è appunto ASSITEJ USA. In occasione del festival, infine, nell’ambito del bando Artist meet early years realizzato con IES – Istituzione Educazione Scuola del Comune di Bologna, otto giovani artisti under 35 avranno la possibilità d’incontrare i bambini all’interno dei nidi e delle scuole d’infanzia per mettere alla prova il proprio lavoro davanti a un pubblico ‘vero’. Di soli bambini.

Visioni di futuro, visioni di teatro…  gode del sostegno del Comune di Bologna, di IES – Istituzione Educazione e Scuola del Comune di Bologna, del MIBAC, della Regione Emilia-Romagna, della Fondazione Del Monte e della Fondazione Cassa di Risparmio di Bologna, e di una nutrita schiera di altri sostenitori, sponsor e partner.