Il Volto. Archivio Zeta torna nel suo Teatro di Marte con uno spettacolo ispirato a Dostoevskij

Dal 5 al 15 agosto al Cimitero militare germanico del Passo della Futa

03 agosto 2021

Dal 5 al 15 agosto al Cimitero militare germanico del Passo della Futa torna il tradizionale spettacolo annuale di Archivio Zeta. Dopo lo stop dello scorso anno imposto come ulteriore restrizione anti Covid-19 dall’Ente tedesco che gestisce i sacrari di guerra germanici sparsi in tutta Europa, questa estate il “Teatro di Marte” fondato da Gianluca Guidotti ed Enrica Sangiovanni nello stupefacente paesaggio lunare del cimitero della Futa torna ad accogliere il pubblico per proseguire l’indagine su Dostoevskij cominciata nel 2109.

Dopo gli anni dedicati alla tragedia greca e gli omaggi ad alcuni caposaldi letterari della modernità, da Kraus a Pasolini a Ibsen, la ricerca sulla “zona grigia” descritta da Primo Levi, nume tutelare del lavoro della compagnia, si è concentrata nell’ultimo triennio sulla voce di uno dei più grandi scrittori di fine Ottocento. Il Volto, così s’intitola lo spettacolo (reduce dal debutto a Villa Aldini), è la tappa conclusiva di Topografia Dostoevskij, progetto triennale dedicato allo scrittore russo di cui ricorre proprio quest’anno il bicentenario della nascita. La drammaturgia, come sempre originale, è ispirata principalmente a L’Idiota, che in diversi passi rievoca il drammatico momento in cui, nel 1849 l’autore venne arrestato e condannato a morte per attività sovversiva e si salvò dal patibolo per grazia dello zar.

“Il volto – spiegano gli Archivio Zeta – inizia proprio dal racconto dettagliato di questo trauma biografico per trasformarsi in una riflessione sul volto, sulla sofferenza di un essere umano qualsiasi e su come rappresentare ciò che immagine non ha, in relazione alla sconvolgente tavola ‘Il corpo di Cristo morto nella tomba’ di Hans Holbein (1521). In scena abbiamo un idiota-Cristo che torna in patria dopo un lungo soggiorno all’estero e una pittrice: davanti a loro si squaderna una San Pietroburgo innevata dove non esiste più il tempo e dove si materializzano le annunciazioni apocalittiche”. Ancora una volta, come nel precedente Pro e Contra, si viaggia nell’universo di Dostoevskij alla ricerca delle domande ultime sul dolore e sulla violenza, tema caro a Guidotti e Sangiovanni, che attorno alla natura del male hanno annodato tutti i fili della propria riflessione ventennale. In scena con Guidotti e Sangiovanni ci sono Antonia, Ida e Elio Guidotti, Andrea Sangiovanni, Giacomo Tamburini, Alessandro Vuozzo. La partitura sonora come di consueto è di Patrizio Barontini.

 

La prenotazione è obbligatoria. Dal 6 agosto l’accesso sarà consentito unicamente ai soggetti muniti di una delle certificazioni verdi Covid-19 (greenpass).