Bologna Festival 2021 - AUTUNNO

La 40ªedizione di Bologna Festival, tra maggio e dicembre, si articola come di consueto nelle sezioni Grandi Interpreti, Talenti e Il Nuovo l’Antico. Nel mese di aprile, come un’ouverture alla stagione, il ciclo di conversazioni-concerto Carteggi musicali.

GRANDI INTERPRETI
Dopo un assaggio primaverile, la programmazione Grandi Interpreti riparte il 18 settembre, al Teatro Celebrazioni con la Mahler Chamber Orchestra e Yuja Wang, oggi tra le pianiste più celebrate a livello internazionale. La violinista Lisa Batiashvili, per la prima volta sui palcoscenici della città, il 23 settembre al Teatro Manzoni, insieme alla pianista Milana Chernyavska si cimenta con due capisaldi del camerismo ottocentesco: la Sonata in fa maggiore di Mendelssohn e la Sonata in re minore op.75 di Camille Saint-Saëns. Il pianista coreano Seong-Jin Cho, giovane astro del pianismo internazionale, propone i quattro Scherzi di Chopin.
A chiusura della rassegna, il 1° dicembre, un appuntamento sinfonico, con la Chamber Orchestra of Europe e András Schiff in un programma incentrato su Bach e Mozart.

IL NUOVO L’ANTICO
La “storica” rassegna d’autunno di Bologna Festival dedicata alla musica antica e contemporanea con specifici programmi ove spesso i due diversi repertori s’intrecciano, vede in apertura l’opera da camera “In alloro mutò il suo pianto”, nuova produzione commissionata da Bologna Festival. Il secondo appuntamento è previsto per il 20 settembre, con la prima esecuzione italiana del lavoro di Georg Friedrich Haas Solstices per 10 strumenti al buio totale. Ancora un appuntamento sulla musica di oggi è quello intitolato Light Sound Action (5 ottobre) che vede impegnati l’artista multimediale Alberto Novello in Laser Drawing e Otolab in Ex per live electronics, percussioni e proiezioni laser, un’esperienza di forte impatto per ascoltare e vedere il suono.
Nella sezione “antica” quest’anno si approfondisce la figura del compositore franco-fiammingo Josquin Desprez, nella ricorrenza del 500mo della morte. “Josquin 1521-2021”, progetto coordinato e condiviso con Ferrara Musica, si articola in due concerti e un’esposizione documentaria, Giosquino nelle fonti musicali bolognesi, che mostra le preziose cinquecentine con musiche di Josquin conservate al Museo della Musica (dal 12 ottobre al 12 novembre al Museo della Musica).
I programmi dei concerti di Odhecaton Ensemble (13 ottobre) e Astrarium Consort (19 ottobre) percorrono la produzione del princeps musicorum, tra messe e mottetti.
Nell’anno delle celebrazioni dantesche due concerti indagano gli spunti musicali delle opere del sommo poeta: In voce mista al dolce suono con la voce recitante di Moni Ovadia e il gruppo medievale Micrologus (28 settembre); il 24 ottobre Laborintus II di Luciano Berio, basato su testi di Edoardo Sanguineti sviluppati da testi danteschi, è al centro della performance con movimenti di danza che vede impegnati l’Ensemble di Musica Contemporanea del Conservatorio di Bologna diretto da Marcello Panni, la voce recitante di Federico Sanguineti, il soprano Chiara Osella e danzatori della C&C Company di Carlo Massari (coreografie).

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